Fontana: «Riaprire prima al Sud? Il virus è ovunque, non solo in Lombardia»

Fontana: «Riaprire prima al Sud? Il virus è ovunque, non solo in Lombardia»
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha parlato questa mattina a Mattino Cinque della situazione nella sua regione in tempi di emergenza coronavirus. Fontana ha parlato del tema delle mascherine, dei recenti dialoghi con il premier Giuseppe Conte e della diffusione del virus nelle varie regioni d'Italia, compreso il Sud. «Milano mi preoccupa sempre ma mi sembra che siamo in un momento in cui il virus sta rallentando, il contenimento ha avuto successo, i numeri stanno lentamente scendendo», ha detto parlando del capoluogo lombardo e della diffusione del Covid. «Io speravo scendessero più rapidamente ma credo che siamo nella fase calante dell'infezione». 

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VIRUS AL SUD Fontana non è d'accordo sull'idea che il Sud debba riaprire perché il grosso dei contagi è in Lombardia, perché è convinto che ci si debba muovere insieme. «Io credo che la cosa debba essere valutata con attenzione, il virus è ovunque, non soltanto in Lombardia, c'è anche per esempio in Sardegna». Quindi, «bisogna andare cauti ovunque». Secondo Fontana, «ci sono delle realtà che possono essere modificate come l'apertura di un eventuale bar in un paesino del sud, ma le interconnessioni in Italia sono tali che non si può pensare che la vita inizi da una parte e da un'altra sia ferma». E ancora: «È importante capire tutti che fintantoché non ci sarà un vaccino o una medicina dovremo convivere con il virus».



MASCHERINE Sulle mascherine e sulla eventuale obbligatorietà, Fontana è chiaro: «Io sono per usarla sempre», ha detto, affermando di aver posto il problema al presidente del Consiglio. Conte «si è impegnato a darmi risposte a tutti i vari quesiti che gli ho posto, legati anche all'uso delle mascherine, se siano obbligatorie nei locali chiusi o all'aperto», ha aggiunto Fontana a Mattino Cinque. «Gli ho fatto presente che gli ultimi studi dicono che il virus galleggia nell'aria e che forse sarebbe opportuno usarla sempre». Il governatore ha spiegato di cosa hanno parlato, ossia «di trovare soluzioni per le famiglie» con la chiusura delle scuole e dei «problemi attinenti ai controlli sui mezzi pubblici». «Se qualcuno - dice - deve impedire a qualcun altro di salire su mezzo, deve avere titolo per farlo, i dipendenti di Trenord non hanno titolo».

ZONE ROSSE Sulle zone rosse «sono assolutamente convinto che sarebbe opportuno» dare il potere di farle ai governatori delle regioni, ha aggiunto convinto che «ad Alzano Lombardo forse era già tardi». Tornando sull'argomento, «io - spiega - ero ben cosciente del fatto che non fossimo in condizioni di fare» la zona rossa, «la direttiva del ministro degli Interni dell'8 marzo ha chiarito che queste competenze spettano al potere centrale, e al Governo nella sua complessità, neanche al premier», dice a Mattino Cinque. Per questo sarebbe opportuno allargare i poteri: «Mi si deve mettere a disposizione l'utilizzo della forza pubblica se si devono chiudere 3, 4 , 10 comuni come è successo a Codogno e ci vuole una persona che coordina tutto. Per quello sarebbe opportuno un governatore».

BERGAMO Nella bergamasca, «non voglio ergermi a difensore di nessuno, ma io credo che lì ormai il focolaio fosse già partito. Quando si è pensato di chiudere quella zona forse era ormai troppo tardi, ma questa è una valutazione mia. Sono convinto che in quella zona della Lombardia, il virus circolava già da più di un mese e fosse già diffuso in maniera capillare, questa è la mia convinzione. Tanto è vero che non è tanto un caso Lombardia, ma un caso Lodi, Cremona, Bergamo Brescia e Piacenza, dove c'è stata una diffusione anomala».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2020, 11:34
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