Fontana, le parole in libertà di Attilio il gaffeur

Fontana, le parole in libertà di Attilio il gaffeur

di Giammarco Oberto
Forse avrebbe bisogno anche lui di un Casalino parafulmine, il governatore Fontana. Perché prende la parola per chiarire e lascia dietro di sé più ombre che luci. L'ultima, per esempio, durante il discorso di autodifesa davanti al Consiglio regionale: «Dei rapporti negoziali tra Dama e Aria non ho saputo nulla fino al 12 maggio». La procura ha già accertato che il capo della segreteria di Fontana ne era informato già il 10.
Che il principe del Foro diventato governatore tenda a improvvisare si sapeva. Non era ancora a Palazzo Pirelli che se ne usciva con la «razza bianca a rischio». Prima le dice, poi fa retromarcia. Ma le parole a vanvera che erano peccati veniali in campagna elettorale sono diventate macigni quando è scoppiata l'emergenza del secolo. Fontana resterà per sempre il governatore che il 25 febbraio - due settimane prima del lockdown dell'Italia intera - se ne era uscito con il memorabile «la situazione è difficile, ma non così tanto pericolosa: questo virus è poco più di una normale influenza». E 24 ore prima aveva sganciato un'altra perla: «L'allargamento della zona rossa per il momento non è preso in considerazione». Poi, è andata come è andata: malissimo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Luglio 2020, 08:31
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