Fase 2, Gallera frena: «Senza mascherine e guanti non si riaprirà. Rsa? Non abbiamo messo malati vicino ad ospiti»

Fase 2, Gallera frena: «Senza mascherine e guanti non si riaprirà. Rsa? Non abbiamo messo malati vicino ad ospiti»

di Simone Pierini
L'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera è intevenuto da Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 2. Dall'impatto del coronavirus nella regione focolaio d'Italia, al caso delle Rsa fino al cambio di strategia sull'apertura alla fase 2 sono i temi principali del confronto. Dopo gli appelli al via dei giorni scorsi Gallera ha frenato sulla ripartenza. In assenza di mascherine, test sierologici e guanti «non si riaprirà», spiega l'assessore precisando che «si riaprirà solo nella massima sicurezza»

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«Tutti devono avere mascherine e guanti e deve essere misurata la temperatura prima di entrare al lavoro e poi c'è il tema del trasporto pubblico. Se si realizzano queste condizioni riapriamo, sennò no». Ha aggiunto l'assessore che ha anche escluso l'apertura di bar alla sera e dei ristoranti. 

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«La nostra posizione è sempre stata chiara, ripartiamo secondo le indicazioni della scienza e con le modalità che ci dirà la scienza, è evidente - ha sottolineato - che non si riapriranno luoghi dove ci sono grandi assembramenti, i bar alla sera, i ristoranti, valuteremo le librerie e il resto sarà molto scaglionato con massime misure anticontagio, stiamo lavorando sulla sicurezza della vita quotidiana che sarà molto diversa». «Abbiamo sempre seguito le indicazioni dell'Iss - ha spiegato - e lo faremo anche in questa fase, c'è un tavolo nazionale, condivideremo con il governo alcune posizioni, l'idea è aprire in sicurezza alcune attività»

Sul caso delle Rsa, luoghi dove il virus si è espanso provocando centinaia di vittime Gallera sostiente che «non c'è stata nessuna commistione» tra malati di covid e ospiti. «Non li abbiamo messi nelle stesse stanze e reparti» ha aggiunto, spiegando che «la nostra strategia è stata quella del Lazio, trovare posti letto che non creassero commistione».

Sul fatto che il dg del Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio, sia indagato per epidemia colposa e omicidio colposo, ha commentato: «non devo avere io un'opinione, abbiamo nominato una commissione in maniera tempestiva». «Vogliamo la massima trasparenza» ha concluso.
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 05:21
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