Fabrizio Corona, il garante dei detenuti: «Non c'è possibilità di un adeguato trattamento in carcere». L'avvocato Chiesa: «Voglio parlare con il ministro Cartabia»

Fabrizio Corona, il garante dei detenuti: «Non c'è possibilità di un adeguato trattamento in carcere». L'avvocato Chiesa: «Voglio parlare con il ministro Cartabia»

di Simona Romanò

Anche il Garante dei detenuti di Regione Lombardia Carlo Lio interviene sul caso di Corona: «L’esperienza che ho maturato mi porta ad affermare che, all’interno degli istituti di pena, le persone a cui è stato diagnosticato un disturbo psichiatrico difficilmente riescono a ottenere trattamenti adeguati».

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La dichiarazione di Loi arriva dopo il trasferimento notturno dell’ex re dei paparazzi dal reparto di psichiatria del Niguarda, dov'era piantonato 24 ore su 24 per paura di atti autolesionisti, al carcere di Monza. «Le persone - prosegue Lui - che presentano patologie psichiatriche sono tra le categorie più fragili, esposte alle carenze strutturali del sistema e per costoro andrebbe formulato un progetto concreto, predisposto da una équipe di professionisti, comprensivo di professionalità cliniche».


Sono parole che, di fatto, danno ragione all’avvocato Ivano Chiesa, lo storico difensore di Corona che ha dichiarato: «Fabrizio sta male, andrà a morire. Sta vivendo tutto questo come il torto più grande della sua vita». Da giorni sta facendo lo sciopero della fame: beve solo acqua e caffè d'orzo. E pare che durante il trasferimento dall’ospedale al carcere non si reggesse nemmeno in piedi. «È una situazione pietosa, voglio parlare con il ministro Cartabia», ha aggiunto Chiesa.
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Aprile 2021, 11:03
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