I giudici: «Alberi Expo, da Sala nessuna violazione di legge»

I giudici: «Alberi Expo, da Sala nessuna violazione di legge»
«Nessuna delle violazioni di legge indicate dall'accusa ha trovato conferma alla luce di valutazioni in punto di diritto o di fatto» e non si può ravvisare alcuna violazione perché l'operato di Giuseppe Sala «ha trovato pieno riscontro nelle determinazioni del Cda» di Expo in relazione «alla questione delle essenze arboree».
Lo scrive il gup Giovanna Campanile motivando il proscioglimento del sindaco di Milano Sala, ex commissario unico di Expo, e del manager Angelo Paris dall'accusa di abuso d'ufficio.

Come si legge nelle motivazioni, in tutto 14 pagine, il giudice Campanile, «in esito alla piena lettura della normativa comunitaria congiunta con quella interna (...) non ravvisa la ricorrenza della violazione di legge relativa al superamento dell'importo-soglia di 200.000 euro» per via del «potere di deroga del Commissario unico» attribuita a Sala «fattispecie che prevede una propria autonomia di soglia». E quanto invece all'ipotesi «relativa all'aver ecceduto rispetto alla delega di poteri del consiglio di amministrazione, limitatamente all'importo» di 3 milioni «per i contratti di fornitura», l'operato dell'allora numero uno di Expo e di Angelo Paris, non solo è stato seguito «costantemente», ma è stato avvallato dal Cda che ha dato quindi il via libera all'«ampliamento dei poteri» di Sala «al fine della stipula dell'atto aggiuntivo» per la fornitura del verde al fine di «garantire lo stato di avanzamento dei lavori».

Per la vicenda del capitolo relativo al 'verdè nell'ambito dell'indagine con al centro il maxi appalto per la Piastra dei Servizi, la procura generale, dopo aver ritoccato il capo di imputazione trasformando l'accusa da turbativa d'asta ad abuso d'ufficio, si è vista respingere dal gup la sua prospettazione accusatoria.
Per Sala rimane così solo in piedi l'accusa di falso in bilancio, procedimento (il sindaco ha scelto il giudizio in immediato) che dovrebbe essere riunito con quello a carico di Paris (è in concorso) e dell'ex dg Ilspa Antonio Rognoni (turbativa d'asta) che si aprirà il 7 giugno. Mentre la tranche principale per corruzione e turbativa d'asta a carico di cinque imputati, tra cui la Mantovani e il consorzio Coveco, è stata mandata a Como con processo fissato per l'11 ottobre.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Maggio 2018, 18:24
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