Evasione dal carcere “Beccaria” di Milano: quattro ancora in fuga. Due sono stati ripresi, un altro si è costituito convinto dai genitori FOTO

Calma ritornata dopo un paio di ore

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di Daniele Molteni

Evasione dal carcere minorile Beccaria di Milano. È tornata la calma in via Calchi Taeggi e nelle strade circostanti, intorno al carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano, da dove ieri sono evasi 7 giovani detenuti, quattro maggiorenni e tre minorenni, due dei quali ripresi. Adesso ci sono solo pattuglie delle forze dell'ordine che presiedono l'area e che non consentono l'accesso a nessuno. Un posto di blocco è tra via Giovanni Spagliardi e via Ferruccio Parri. Il fuoco appiccato in alcune celle è stato spento dai vigili del fuoco. Attimi di tensione di sono registrati quando i cronisti si sono avvicinati al perimetro dell'istituto penitenziario, e alcuni detenuti hanno gridato «giornalisti di m…» dalle finestre. 

Intanto un altro - il terzo - dei sette ragazzi evasi ieri sera dall'istituto minorile Beccaria è tornato in carcere, dopo i due che erano stati presi poco dopo la fuga. La notizia ha trovato conferma da parte del sindacato Sappe della Polizia Penitenziaria. Sarebbero stati i genitori a convincerlo a tornare nell'istituto. 

 

Quattro agenti di Polizia penitenziaria in ospedale

Sono quattro gli agenti di Polizia penitenziaria portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati ieri sera dal fumo causato dalle fiamme appiccate nelle celle da alcuni detenuti dell'istituto minorile Beccaria di Milano, dopo che sette reclusi erano scappati. Due sono già stati presi. Gli agenti hanno 25, 26, 27 e 34 anni e sono tutti stati portati tutti all'ospedale San Carlo, nessuno in condizioni gravi. Il 118 ha mandato sul posto cinque ambulanze e altri due mezzi. 

UilPA: «Fallimento gestione dell'esecuizione penale detentiva»

«Nel momento in cui la maggioranza di governo si appresta, con la manovra economica, ad abbattere la scure di ulteriori tagli sul mondo penitenziario, peraltro riducendo anche le risorse economiche destinate al salario accessorio della Polizia penitenziaria e alimentate con i fondi dei rinnovi contrattuali, viene acclarato il fallimento della gestione complessiva dell'esecuzione penale detentiva, sia che si guardi agli adulti sia che si volga l'attenzione verso i cosiddetti minori». Così Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPA Polizia Penitenziaria, commenta le evasioni dall'istituto penale per minorenni di Milano, «destinato a contenere ragazzi - che poi tanto ragazzi non sono visto che la loro età può spingersi fino a 25 anni - evidentemente non di minore spessore delinquenziale rispetto agli adulti», aggiunge. «Servono - secondo De Fazio - riforme complessive che passino dalla reingegnerizzazione del sistema d'esecuzione penale, dalla riorganizzazione del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che devono mantenere intatta la rispettiva autonomia pur in un contesto di programmazione e coordinamento, e dal potenziamento del Corpo di polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità su 36mila effettivamente presenti».

Matteo Salvini: «Sono sconcertato per questa fuga, vanno messe in sicurezza tutte le carceri»

Il leader della Lega Matteo Salvini si è detto «sconcertato» per questa fuga.

Anche per il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari, senatore leghista, l' evasione «è sconcertante». «Siamo in contatto con la direttrice del carcere - ha aggiunto Ostellari - per approfondire le modalità con cui si è verificato il fatto. Ringrazio il reparto di Polizia penitenziaria, prontamente rientrato nella sua interezza in servizio, il Nic e le altre Forze dell'ordine che da subito hanno avviato un'intensa attività di ricerca degli evasi. Visiterò di persona l'istituto. Ciò che è accaduto non si deve ripetere. Vanno individuate soluzioni efficaci e immediatamente disponibili per scongiurare episodi simili».

«Ci sarò oggi per incontrare il direttore, per capire come mettere in maggiore sicurezza non solo il carcere minorile di Milano ma anche tutte le carceri italiane perché troppo spesso ci sono episodi violenti»: il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ha così annunciato la sua presenza al Beccaria, istituto minorile da cui ieri sono evasi sette ragazzi, di cui due ripresi, a margine di una visita alla fondazione 'Eris Onlus' a Limbiate, in Brianza. Salvini ha voluto anche dare la sua «solidarietà agli agenti feriti e intossicati». «Prima di tutto solidarietà agli agenti feriti e intossicati - ha detto Salvini - e poi parlavo con diverse istituzioni, diversi colleghi ministri ieri e non è possibile. Non è possibile evadere così semplicemente». «E quindi - ha proseguito il segretario della Lega - ringrazio le forze dell'ordine per quello che stanno facendo in queste ore che per molti sono di gioia, di pranzi, di cene. Però per chi indossa una divisa sono di fatica, di lavoro e di impegno. Ci sarò oggi per incontrare il direttore, per capire come mettere in maggiore sicurezza non solo il carcere minorile di Milano ma anche tutte le carceri italiane perché troppo spesso ci sono episodi violenti. Quindi bisogna permettere a donne e uomini della penitenziaria di lavorare tranquilli». 


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Dicembre 2022, 09:25
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