Milano, anche i bambini all’assalto dei drive in covid

A Milano anche i bambini all’assalto dei drive in covid

di Simona Romanò

Genitori nervosi, che accompagnano bambini con tosse o qualche linea di febbre per fare il tampone del Covid. A Milano sono presi d’assalto i “drive in” riservati ai bimbi, perché sulla scia del panico generato da presunti contagi le famiglie accompagnano i figli e pretendono, ma invano, il test senza la richiesta del medico. Sono rimandati a casa insoddisfatti, perché occorre la richiesta del pediatra.

Le code non sono drammatiche, come lo erano quindici giorni fa, perché la macchina dei tamponi “scolastici” si è perfezionata: i tempi di attesa al varco baby dell’ospedale dei bambini Buzzi, per esempio, sono meno di un’ora. Il picco è stato lunedì scorso: 250 tamponi processati, scesi poi, fra martedì e mercoledì, a una media di 100, 130.

Tanti, ma non troppi da mandare il tilt il sistema.

Gian Vincenzo Zuccotti, direttore e responsabile di pediatria del Buzzi, raccomanda alle mamme di «evitare assolutamente iniziative spontanee». Il vero problema è nei centri per tamponare gli adulti dove le persone rimangono ad aspettate dalle 4 alle 8 ore, con i vigili chiamati a mantenere ordine e distanziamento. La preoccupante risalita dei contagi ha fatto infatti impennare le richieste dei test per diagnosticare la positività dei soggetti e il risultato sono le file chilometriche. I disagi non risparmiano nemmeno chi si è presentato dietro appuntamento. Da lunedì scorso, per esempio, i drive in degli ospedali San Paolo e San Carlo, sono sotto pressione, con i sanitari che informano che si deve attendere in media 6 ore.


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Ottobre 2020, 11:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA