Dente a Desio: "Io arrivato? Mai. Mi piace correre"

Dente a Desio: "Io arrivato? Mai. Mi piace correre"

di Massimiliano Leva
«Arrivato? Niente affatto. Mi piace correre, andare, faccio un altro disco, altre canzoni, questo è quello che voglio». Giuseppe Peveri, in arte Dente, è fatto così: giovane ma non giovanissimo, classe 1976, ama guardare sempre avanti. Ovviamente, a tempo di musica, perché questa è la sua professione: fare canzoni.

Oggi è al Parco Tittoni di Desio con Guido Catalano, scrittore e poeta, per un set che è non solo curioso ma anche pieno di belle note e parole. Si intitola “Contemporaneamente insieme anche d’estate”. E, come spiegano gli autori, «intreccia liriche, musica, rime, metafore e amore». Non un semplice reading, ma qualcosa in più: un confronto, con la regia di Ludovico “Lodo” Guenzi, il cantante dello Stato Sociale. «Ci saranno canzoni, certo. Non mancheranno letture, poesia, ma ci sarà anche cabaret e ci sarà soprattutto da ridere». Si parla di amore, ma non per questo solo in modo serio, interagendo anche con il pubblico. «Trattandosi di uno spettacolo su un sentimento come l’amore abbiamo cercato di capire il linguaggio degli innamorati e abbiamo fatto in modo di tradurlo in una sorta di canovaccio che possa piacere a chiunque, ovviamente anche a chi non è innamorato». Il tutto legato dalla sensibilità artistica dei due, in particolare quella di Dente, che è tra le nuove voci e promesse del cantautorato italiano. «Anche se io non mi considero un cantautore, forse ci può stare», aggiunge Dente. «Oggi questo genere di artisti è molto individualista. Per esempio non esiste più il cantautorato di protesta come negli anni Settanta. Io preferisco pensare che scrivere musica sia qualcosa di più ampio che parlare solo di sé, anche scrivendo e suonando canzoni leggere».

Un’occasione per una sera d’estate tra note e parole.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Luglio 2018, 06:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA