A Milano li chiamavano martinitt, quelli come lui. Orfanelli, cresciuti in collegio, perché sua mamma, rimasta vedova, voleva «toglierlo dalla strada». Leonardo Del Vecchio ha cominciato la sua vita così, senza carte in mano e senza diritti di nascita. E l'ha chiusa a 87 anni, lasciando agli eredi un impero da 65 miliardi di euro e uno personale di 25.
Ma l'immenso patrimonio, che ha reso il fondatore di Luxottica il secondo uomo più ricco d'Italia e il 62° nel mondo, non dà la misura della statura del grande imprenditore. La notizia della sua morte - avvenuta ieri mattina al San Raffaele di Milano per le conseguenze di una polmonite - ha aperto i siti di news di tutto il mondo. Draghi lo ha ricordato così: «È stato un grande italiano». Stesse parole anche dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, che aggiunge: «Ne sentirò la mancanza come amico e come uomo di princìpi». In lutto anche Giorgio Armani: «Perdo un grande amico». Per Lapo Elkann, «una leggenda». I suoi 4600 dipendenti dello stabilimento di Agordo, Belluno, scrivono sui social: «Eri il nostro papà». Quando aveva compiuto 80 anni, regalò ai suoi ottomila dipendenti italiani 40mila azioni, per 9 milioni di euro complessivi.
Ora a capo del gigante da 65 miliardi di capitalizzazione lascia il fidato Francesco Milleri. La sua successione, ampiamente preparata, tra i figli Claudio, Paola (dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dalla moglie Nicoletta Zampillo che ha risposato nel 2010), Luca e Clemente, avuti dalla ex-compagna Sabina Grossi.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Luglio 2022, 14:58
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