Dalla Chiesa, vita e Storia del generale dei carabinieri in mostra a Palazzo Reale

Fino al 26 febbraio documenti, fotografie e filmati sul militare ucciso dalla mafia il 3 settembre del 1982 a Palermo dove era stato nominato Prefetto

Dalla Chiesa, vita e Storia del generale dei carabinieri in mostra a Palazzo Reale

di Maria Bruno

«Quando inaugurarono a Milano il monumento in piazza Diaz dedicato ai carabinieri, alla fine della cerimonia mio padre si avvicinò a me e a mio figlio che era piccolino. Eravamo dietro a una transenna ad assistere e mio figlio vide il nonno così gli tese le braccia e lui lo portò oltre alla transenna lo baciò e lo abbracciò. Allora tutta le gente mise i bimbi sulla transenna per far loro dare un bacio dal generale. Questo solo per dimostrare quanto mio padre fosse amato dai milanesi».

Un commosso Nando Dalla Chiesa, uno dei figli del generale dei carabinieri Carlo Alberto, racconta un episodio della vita paterna alla presentazione della mostra dedicata all'uomo e al generale in cartellone fino al 26 febbraio a Palazzo Reale.

Dopo Roma (e prima di Torino e di Palermo) l'esposizione, curata da Andrea Pamparana e prodotta da Publimedia, promossa dal Comune e organizzata dal comando generale dell'Arma dei carabinieri, ricostruisce attraverso fotografie (fornite da Ansa), filmati, documenti (anche inediti) e testi, la vita di Carlo Alberto Dalla Chiesa.

I primi passi nell'Esercito, il matrimonio con la prima moglie Dora Fabbo, le indagini in Sicilia dopo l'omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, e lo scontro con Luciano Liggio, boss di Corleone e primo nemico di Dalla Chiesa. Gli anni del terrorismo, tra Milano e Torino, l'arresto dei capi delle Brigate Rosse. E poi la nomina nel 1982 a prefetto di Palermo. Fino all'attentato il 3 settembre a Catania, in via Carini il 3 settembre 1982 dove morì con la seconda moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.
L'uomo e il generale quindi: la vita privata non poteva che essere una vita al servizio dello Stato.

E un uomo il cui coraggio e carisma era riconosciuto da tutti: «Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli». Con queste parole del generale si chiude la mostra.


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2023, 08:37
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