Varese, truffa ai danni dell'Inps: 7 indagati per 39 falsi invalidi, anche medici

I certificati erano redatti senza mai visitare il paziente per poi essere inseriti nella cartella personale

Varese, truffa ai danni dell'Inps: 7 indagati per 39 falsi invalidi, anche medici

Sette persone sono indagate a vario titolo dalla Procura della Repubblica di Varese con l'ipotesi di associazione per delinquere, corruzione e truffa ai danni dello Stato finalizzata ad assicurare benefici economici, fiscali e previdenziali derivanti dal falso riconoscimento di un'invalidità civile o di un handicap a 39 persone, dietro il pagamento di una tangente che arrivava fino a 8mila euro.

Tra questi, due medici dell'Asl di Varese. I certificati erano redatti senza mai visitare il paziente.

Le false dichiarazioni erano finalizzate ad assicurare benefici economici, fiscali e previdenziali, dietro il pagamento di una tangente che arrivava fino a 8mila euro. L'organizzazione operava in tutta la Lombardia e oltre.

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Tra gli indagati, due medici dell'Asl di Varese, che stilavano certificati senza mai visitare il paziente. I denunciati procedevano autonomamente a istituire, solo sulla carta, false commissioni Inps di valutazione, senza che gli altri componenti, spesso loro colleghi, ne fossero al corrente. In seguito, riportando gli esiti di malattie e menomazioni permanenti o croniche inventate, avviavano telematicamente la procedura per la falsa invalidità.

Le indagini della polizia giudiziaria sono partite nel 2019 e hanno smascherato un'associazione dedita a un sistema corruttivo con cui ogni membro del gruppo si adoperava per il riconoscimento di uno stato di invalidità al suo "cliente". C'era una distribuzione di ruoli ben precisa: dalla presentazione della domanda di invalidità, a chi la collegava agli specialisti compiacenti e chi  accompagnava il finto disabile alle Commissioni valutatrici.

I certificati erano redatti senza mai visitare il paziente per poi essere inseriti nella cartella personale: venivano esibiti alla commissione valutatrice Asl e, in caso di revisione, a quella dell'Inps, andando di fatto a condizionare, inevitabilmente, il giudizio espresso. Il gruppo criminale operava non solo in provincia di Varese o in generale in Lombardia, ma aveva interessi e ramificazioni estese sino al sud Italia. Nel corso delle indagini è emerso come alcuni aspiranti falsi invalidi, seppur residenti fuori Regione, per consentirgli di presentare la domanda di invalidita' a Varese, venivano fatti trasferire temporaneamente in zona presso il domicilio di altri precedenti clienti compiacenti.

L'importo delle tangenti elargite e suddivise tra tutti i componenti dell'associazione ammonta a circa 400mila euro, mentre i benefici economici per i 39 clienti, nel solo periodo di indagine, a circa 600 mila euro, senza calcolare quelli fiscali e previdenziali ancora in fase di quantificazione. A 13 beneficiari sottoposti, successivamente, a visita di revisione straordinaria da parte di Inps è stata revocata la percentuale d'invalidita' inizialmente riconosciuta, mentre per gli altri 19 è stata sensibilmente diminuita.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Febbraio 2022, 10:00
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