Cospito trasferito in ospedale, rifiuta anche gli integratori. «Rischia edema cerebrale e aritmie cardiache»

È stato ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale milanese su indicazione dei medici. Il ministero: "Trasferimento in via precauzionale"

Video

Alfredo Cospito, trasferito questo pomeriggio dal carcere milanese di Opera all'ospedale San Paolo, da quanto si è appreso da fonti del Dap e giudiziarie si trova in una delle camere riservate ai detenuti in 41 bis. L'esponente anarchico, che sta portando avanti lo sciopero della fame inasprito anche dal rifiuto di assumere integratori, è stato ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale milanese su indicazione dei medici. A disporre il suo trasferimento è stato il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Milano, anarchici in piazza per Cospito: «Il 41 bis è tortura». Scontri con la polizia, vetrine danneggiate

Molise, il governatore Donato Toma indagato per abuso d'ufficio

Come sta Cospito?

«Cospito pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali». È quanto ha riferito il medico di parte all'avvocato Flavio Rossi Albertini dopo la visita effettuata in carcere oggi a Opera. L'anarchico, detenuto al 41 bis e per questo in sciopero della fame da quasi 4 mesi, in base a quanto aggiunge il medico, «è determinato ad andare avanti con la protesta. È lucido e cammina sulle proprie gambe».

Il consulente ha definito le condizioni «serie». «I parametri tengono ma basta poco perchè la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme» preventivo, ha aggiunto.

«Trasferito in via precauzionale»

Il ministero della Giustizia ha fatto sapere in una nota: «Su indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto oggi il trasferimento - in via precauzionale - del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo. Dalle 18.39, Cospito si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta».


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Febbraio 2023, 19:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA