Coronavirus, voli bloccati dalla Cina. Ma a Malpensa atterra un aereo da Pechino: «Ai passeggeri misurata la febbre»

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Ai passeggeri e al personale di bordo del volo 0946 dell'Air China arrivato a Malpensa da Pechino è stata misurata per tre volte la temperatura, da medici saliti con mascherine e tute a bordo dell'aereo prima dello sbarco, ed è stato consegnato un vademecum con le indicazioni dei presidi a cui rivolgersi in caso si avvertissero sintomi sospetti di coronavirus. A riferirlo sono i parenti in attesa al Terminal arrivi B di Malpensa, in contatto con i loro cari che ancora devono uscire e sono in attesa dei bagagli, e alcuni assistenti di volo di Air China.

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Il volo in arrivo da Pechino è uno degli ultimi autorizzati ad atterrare in Italia dopo il blocco aereo da e per la Cina annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte. All'aeroporto internazionale di Malpensa sono attesi nelle prossime ore anche un volo da Hong Kong della compagnia Cathay Pacific, atteso alle 6:45, e uno da Shanghai dell'Air China, atteso alle 7:15.

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«Prima di scendere dall'aereo gli operatori sanitari, vestiti con le protezioni, mascherine e visiere, ci hanno misurato due volte la febbre con un termometro a infrarossi, ci hanno chiesto i contatti e gli spostamenti e consegnato un vademecum». Èquesto il racconto di madre e figlio passeggeri del volo 0946 dell'Air China, uno degli ultimi in arrivo a Malpensa da Pechino dopo il 'blocco' aereo annunciato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per prevenire la diffusione del coronavirus.

«Mi sembra» una misura «normale - ha detto il giovane che, come la madre, indossa una mascherina scura -.
I controlli sono durati una quarantina di minuti in tutto». «Noi arriviamo da Shenzen e lì eravamo controllati sempre: misuravano la febbre dalla metropolitana ai mezzi pubblici, quando si entrava nell'area di residenza negli ingressi dei condomini. Là c'era un controllo pazzesco», ha spiegato ancora la madre, e «in alcune regioni della Cina sui mezzi pubblici è obbligatorio indossare le mascherine, altrimenti non fanno salire. Credo che in Cina tutte le misure preventive siano applicate in maniera efficiente», ha aggiunto il figlio. L'escalation di controlli, racconta il ragazzo che studia lingue in Cina, «è aumentato nell'ultimo mese: si è passati da poche mascherine indossate per precauzione alle mascherine finite nelle farmacie negli ultimi giorni. Dalla vigilia del Capodanno i controlli della temperatura si sono intensificati ancora di più». «Per come è ora la situazione, direi niente panico», ha concluso il ragazzo.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Gennaio 2020, 11:56
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