Coronavirus in Lombardia, Gallera: «Tracciamento saltato per i troppi contagi, ma i dati migliorano»

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Coronavirus, Giulio Gallera fa il punto della situazione in Lombardia: «Il tracciamento è saltato per via dei troppi contagi, ma i dati più recenti mostrano un miglioramento».

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L'assessore al Welfare di Regione Lombardia, intervenendo a SkyTg24 ha parlato della situazione dei contagi. «Il documento di fine aprile che definisce i parametri e gli indicatori e identifica le varie fasi precisa che nella fase 3 e nella fase 4 il tracciamento diventa quasi impossibile perchè il numero dei casi diventa troppo grande. Questo l'ha scritto il Governo e l'abbiamo votato nella conferenza delle Regioni ed è un dato scientifico sulla base del quale siamo definiti livello quattro, tre o due» - le parole di Giulio Gallera - «Ieri avevamo quattromila nuovi contagiati a Milano e vorrebbe dire in una giornata fare, non solo quattromila telefonate ma considerato che ognuno di questi fornisce tra le dieci e le venti persone che ha incontrati, vorrebbe dire fare altre ottantamila telefonate. Ogni giorno questi sono i volumi degli interventi. Il tracciamento quando ci sono molte persone positive entra in difficoltà e questo è definito scientificamente dall'Istituto Superiore di Sanità».

Dopo aver parlato delle criticità del contact-tracing, Giulio Gallera ha illustrato i dati più recenti, non senza una certa critica al Governo: «Dal 15 ottobre in poi il contagio in Lombardia si è diffuso in modo rapidissimo, siamo sempre stati ben consapevoli della situazione delicata. I dati che abbiamo mostrano un miglioramento, va premiato il sacrificio nel momento in cui produce dei risultati. Abbiamo visto con un po' di stupore le poche regioni inserite in zona rossa, quando la diffusione del contagio correva molto forte in tutto il paese e quando l'Iss non aveva ritenuto affidabili i dati di almeno quattro regioni.

Dobbiamo tutti fare un sacrificio, restando a casa per qualche settimana, con comportamenti rigorosi per non vanificare gli sforzi di molti».

Giulio Gallera parla anche della situazione dei vaccini antinfluenzali, che in alcune zone della Lombardia sono difficilmente reperibili: «Abbiamo iniziato la campagna di vaccinazione il 19 ottobre, da noi sono arrivati una settimana prima e per le categorie fragili ci sono. Abbiamo distribuito 800mila dosi ai medici di base e alle Rsa. Quest'anno abbiamo acquistato il 100% in più di vaccini rispetto all'anno scorso, ma non dimentichiamo che hanno un effetto valido per tre mesi: se lo facciamo a settembre, l'efficacia finisce ancora prima del picco influenzale. In Lombardia lo abbiamo sempre avuto tra gennaio e febbraio, quindi è giusto fare il vaccino a novembre. Se oggi ci sono sintomi influenzali, significa che sono sintomi da Covid. Da lunedì prossimo saremo la prima regione d'Italia ad utilizzare i vaccini spray per i bambini dai due ai sei anni».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Novembre 2020, 15:20
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