Coronavirus, in Lombardia 135 morti e 2612 positivi. Sono 469 i guariti. Gallera: «No a zona rossa su Milano»

Coronavirus, in Lombardia 135 morti e 2612 positivi. Sono 469 i guariti. Gallera: «No a zona rossa su Milano»
Coronavirus in Lombardia : sono 2612 i positivi mentre i decessi hanno raggiunto il numero di 135. Lo ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera nella consueta conferenza stampa in Regione Lombardia per fare il punto sul Coronavirus. In un giorno si registrano 61 ricoverati in più per un totale di 1622 a cui vanno aggiunti 309 in terapia intensiva: in un solo giorno 65 persone in più. Crescono per fortuna i dimessi che sono ora 469. «In 15 giorni la diffusione del virus è avvenuta con velocità fulminea», ha detto Gallera che ha escluso per ora zone rosse su Milano e provincia.



LEGGI ANCHE > Coronavirus, il numero dei morti e dei contagi in tutta Italia
 
 

Oltre alla moglie di Mattia, il 38enne di Codogno, prima persona a risultare contagiata dal coronavirus in Lombardia, dimessa ieri, è tornato a casa anche il cosiddetto paziente '3', il runner amico di paziente 1. «Avevamo individuato due-tre ospedali da destinare esclusivamente ai pazienti Covid ma il numero dei casi cresce di giorno in giorno in maniera così importante che stiamo andando a individuare alcuni pochi presidi per patologie più importanti e tutti gli altri saranno ospedali Covid». Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, aggiungendo che «cresce così tanto numeri che ribaltiamo l'assioma da cui eravamo partiti».

L'ALLERTA IN LOMBARDIA

Sull'apertura di una nuova zona rossa nella bergamasca «stiamo aspettando le riflessioni che sta facendo il Governo, speriamo che siano abbastanza celeri».
Lo ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera a L'Aria che Tira su La7. «Nel lodigiano abbiamo assunto una posizione molto dura perché lì c'era il focolaio. La zona della bergamasca ha una condizione molto simile, con un numero di contagi molto alto» ha spiegato Gallera. «Invitiamo i cittadini di quei Comuni a ridurre drasticamente la loro vita sociale, soprattutto gli over 65, zona rossa sì o zona rossa no», ha aggiunto.




Lo stop alle attività ambulatoriali negli ospedali lombardi per l'emergenza coronavirus riguarderà anche le visite in regime di intramoenia. Lo ha specificato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. «La libera professione, l'intramoenia, chiaramente la fermiamo. La ratio della norma è quella di recuperare infermieri e medici da portare nelle corsie dei nostri ospedali» ha spiegato Gallera. «La sanità privata accreditata è a nostri tavoli - ha aggiunto - e sta bloccando le attività in elezione e chiude gli ambulatori come fa il pubblico. In Lombardia pubblico e privato accreditato sono la stesa cosa e danno una risposta unica».



«Il problema di questa emergenza è stato che chi doveva organizzarsi a livello nazionale, la Protezione Civile, rispetto a uno scenario di emergenza sanitaria importante, con acquisti straordinari di presidi di protezione individuale, non lo ha fatto o non lo ha fatto in maniera adeguata. Noi ci siamo trovati a fare da soli con gli acquisti». Ha spiegato Giulio Gallera, replicando alle critiche per la carenza di mascherine per i medici.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Marzo 2020, 21:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA