Stilista impiccata, il fidanzato condannato a 6 anni per «morte come conseguenza di altro reato»

Stilista impiccata, il fidanzato condannato a 6 anni per «morte come conseguenza di altro reato»

È stato condannato a sei anni di reclusione per morte come conseguenza di altro reato, lesioni e stalking Marco Venturi, il 45enne fidanzato della stilista Carlotta Benusiglio, trovata impiccata nella notte del 31 maggio 2016 su un albero dei giardini di piazza Napoli, a Milano. Lo ha deciso col rito abbreviato il gup Raffaella Mascarino, che ha riqualificato l'accusa di omicidio volontario in morte come conseguenza di altro reato.

Con questa sentenza, in pratica, il giudice Mascarino ha stabilito che la morte di Benusiglio, che venne trovata impiccata con una sciarpa ad un albero dei giardini, non fu causata direttamente 'per manò del fidanzato, tanto che non ha riconosciuto l'omicidio volontario. Fu, però, «conseguenza» di sue condotte dolose, verosimilmente stalking e lesioni (reati riconosciuti con la sentenza). Per Venturi il pm Francesca Crupi aveva chiesto una condanna a 30 anni per omicidio volontario, stalking e lesioni, che avrebbe commesso ai danni della compagna tra il 2014 e il 2016.

La Procura aveva evidenziato, in base a filmati delle telecamere di sorveglianza, la presenza del 45enne sul «luogo del delitto», aveva ricordato l'ennesimo e pesante litigio tra i due durante quella serata in cui avevano anche bevuto e le varie e discordanti versioni fornite da Venturi. Anche i legali di parte civile, gli avvocato Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, che rappresentano madre e sorella della stilista, hanno sempre sostenuto la tesi dell'omicidio con simulazione di suicidio, anche attraverso consulenze tecniche.

Sul caso pesavano anche tre provvedimenti (gip, Riesame e Cassazione) con cui è stata respinta la richiesta d'arresto per omicidio per Venturi, difeso dai legali Andrea Belotti e Veronica Rasoli (avevano chiesto l'assoluzione), e una perizia medico-legale in indagini che stabilì che si sarebbe trattato di suicidio.

In più un ultimo accertamento, disposto dal gup Mascarino, col quale un perito informatico, dopo l'esame di alcuni minuti di filmato di una delle telecamere della piazza, ha concluso che la macchia scura che appare nel video non è un'ombra di una sagoma umana, ma un «artefatto dovuto alla compressione di pixel nelle immagini».

Difesa Venturi: caduta tesi omicidio

«L'ipotesi dell'accusa che Venturi abbia strangolato e inscenato il suicidio di Benusiglio è completamente caduta, per quanto posso capire dal dispositivo del giudice di cui mi sfugge la logica sia fattuale che giuridica». È questo il commento dell'avvocato Andrea Belotti che, assieme alla collega Veronica Rasoli, assiste Marco Venturi, condannato oggi a 6 anni per la morte della compagna Carlotta Benusiglio nel 2016, col giudice che ha riqualificato l'accusa da omicidio volontario a morte come conseguenza di altro reato. Venturi, ha aggiunto Belotti, «è deluso, perché è arrivata una sentenza di condanna». Ciò che conta, comunque, ha aggiunto, «è che nessuno possa azzardarsi a definirlo l'assassino dell'ex compagna, questo è un punto a nostro favore e faremo assolutamente ricorso». Una «piccola soddisfazione», per il legale, «è che è stato assolto da un episodio di lesioni, quello dove in tv giravano numerosissime immagini di lei con gli occhi tumefatti». E ancora: «Confido che venga assolto in appello da tutto il resto a cominciare da una riqualificazione giuridica per la quale attendo di leggere con attenzione le motivazioni del giudice».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Giugno 2022, 18:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA