Inchiesta sui tamponi al Monza di Berlusconi: perquisito lo studio del medico. Il club: «Non siamo indagati»

Inchiesta sui tamponi al Monza di Berlusconi: perquisito lo studio del medico. Il club: «Non siamo indagati»

inchiesta sui tamponi al Monza Calcio, la società brianzola che da un paio d'anni è di proprietà di Silvio BerlusconiLa Dda di Milano ha effettuato ieri controlli presso la sede del Monza per verificare le modalità con cui si stavano effettuando i tamponi rapidi ad alcuni calciatori. Inoltre, su disposizione dei pm Silvia Bonardi e Alessandra Cerreti, il Gigo della guardia di finanza e i carabinieri del Nas hanno effettuato perquisizioni presso lo studio di Cristiano Fusi, in passato medico del Milan e della Nazionale italiana magistrati.

Il professionista è indagato in concorso con ignoti per esercizio abusivo della professione medica: avrebbe consentito di effettuare i tamponi a persone che agli inquirenti risultano prive di titoli. Acquisizioni sono state fatte presso la clinica Zucchi di Monza, dove Fusi è primario, e presso la clinica Madonnina di Milano, dove ha uno studio privato. L'indagine, coordinata dalla Dda, il dipartimento che si occupa di criminalità organizzata, intende fare luce sulla regolarità dell'approvvigionamento dei tamponi e individuare dove vengono processati ai fine di un corretto tracciamento degli eventuali contagiati.

IL CLUB: ESTRANEI AI FATTI Dall'ufficio stampa del Monza calcio arriva una posizione netta nei riguardi dell'inchiesta: «È stato fatto un controllo, a noi come in tante altre aziende, ed è tutto regolare.

Noi facciamo tamponi rapidi come qualcosa in più rispetto al protocollo: non c'è nessun caos e nulla che ci riguardi. Non siamo indagati», fa sapere il club. L'amministratore delegato Adriano Galliani, specifica la società, non commenta.

L'INCHIESTA I pm Bonardi e Cerreti da un lato hanno acceso un faro sulla società a cui la squadra di Silvio Berlusconi ha affidato una consulenza esterna per fornire gli stessi tamponi e il medico per effettuarli. Società che risulta occuparsi di rifiuti, energia rinnovabile e altro e che da novembre ha esteso il suo oggetto sociale tra l'altro anche ai dispositivi di protezione individuale ma, è stato accertato, non ai tamponi. Quando ieri sono state fatte le verifiche al Calcio Monza, che non è indagato, era presente una dottoressa e non sono state riscontrate irregolarità.

La stessa società, è uno dei sospetti di inquirenti e investigatori, avrebbe fornito i tamponi a Fusi che è primario alla clinica Zucchi e ha uno studio privato alla Madonnina di Milano, le due strutture dove ieri sono state effettuale acquisizioni di atti e che nulla hanno a che vedere con l'inchiesta. Il professionista ha negato qualsiasi suo rapporto con la squadra monzese. In generale, le indagini della Dda legate alla pandemia puntano a verificare i presunti 'affarì della criminalità organizzata offerti dall'emergenza Covid. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Novembre 2020, 16:26
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