Cadorago, uccide la compagna all'alba con 20 coltellate. «Era geloso»

Cadorago, uccide la compagna all'alba con venti coltellate. «Era geloso»

di Greta Posca

Le urla, dentro quell’appartamento del primo piano della palazzina in via Leopardi, a Cadorago, provincia di Como, i vicini del piano di sopra le hanno sentite, e subito sono scesi a bussare alla porta. Mai pensavano che fossero di terrore e di morte. Ieri mattina Valentina di Mauro, 33 anni, baby sitter e colf, è stata uccisa dal convivente Marco Campanaro, magazziniere in Canton Ticino, 37 anni. Alle 4.45 lui l’ha aggredita con un coltello, l’ha inseguita fino in bagno, dove lei ha tentato di rifugiarsi, urlando e chiedendo disperatamente aiuto e l’ha colpita con almeno una ventina di colpi, anche alla gola e alla schiena. Lui stesso, più tardi ha aperto la porta ai carabinieri di Cantù, in stato confusionale. I militari lo hanno fermato per omicidio volontario. La coppia viveva in quella casa da un paio d’anni. Lì Marco Campanaro è cresciuto, e lì aveva deciso di stare con la compagna, dopo che la morte di entrambi i genitori lo aveva lasciato solo nella casa. A differenza di altri casi simili, in cui si è parlato di tragedie annunciate, nella vita di Valentina e Marco pare non ci fossero state nubi.

Da un po’ lui aveva una paura «infondata che lei magari lo tradiva così è andato anche a chiedere aiuto al consultorio» ha raccontato il marito della sorella al TgR Lombardia. I vicini di casa e le persone sentite dai carabinieri hanno riferito di non averli mai sentiti litigare in questi due anni. O, se c’erano problemi fra di loro, erano sempre rimasti nascosti, non evidenti. Anzi, sui profili social c’erano le foto delle vacanze, dei viaggi, dei compleanni, tante foto con entrambi abbracciati e nessun segnale di problemi o di crisi. Sebbene Valentina il 22 giugno abbia scritto su Facebook «ho sempre pensato che essere forti significasse “andare avanti”, invece voleva dire “andare oltre”», che ora potrebbe assumere un nuovo significato. Sarebbe stato Marco ad accennare al movente, al sospetto di un tradimento e alla gelosia. Il magistrato di turno Mariano Fadda lo ha posto in stato di fermo. Nella casa di via Leopardi era rimasto soltanto il cagnolino della coppia: due incaricate lo hanno prelevato per portarlo in un canile della zona.


Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Luglio 2022, 06:55
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