Buccinasco, ucciso per strada con tre colpi di pistola: era ai domiciliari. Il sindaco: «Temo guerra tra mafie»

Buccinasco, ucciso per strada con tre colpi di pistola. Il sindaco: «Temo guerra tra mafie»

di Giulia Salemi

Ammazzato mentre passeggiava in bicicletta al parco. Aveva fatto solo 200 metri di pedalate Paolo Salvaggio quando uno scooter con due persone a bordo gli si è affiancato e da lì sono stati sparati due colpi di pistola. Poi un terzo colpo sparato a bruciapelo al viso lo ha freddato. È morto così, a Buccinasco, in una mattina di ottobre con il sole, Paolo Salvaggio, 60 anni, già noto alla giustizia. Una esecuzione che ha fatto ripiombare la cittadina negli anni bui della guerra di mafia. L’uomo, noto alla giustizia per reati in materia di stupefacenti, è stato avvicinato al semaforo tra via della Costituzione e via Morandi dallo scooter da cui sono stati esplosi i primi colpi, a distanza ravvicinata, che lo hanno raggiunto a testa e spalla. E poi, quando era a terra, il killer gli ha sparato ancora al viso. Ricoverato in arresto cardiaco all’Humanitas è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale. L’uomo, già coinvolto in importanti inchieste sul territorio, si trovava ai domiciliari per gravi motivi di salute, e stava a casa dell’ex moglie.

Gli era consentito uscire due ore alla mattina, dalle 10 alle 12. Modalità che fanno pensare a un agguato pianificato. I carabinieri del Comando provinciale di Milano indagano sull’episodio,

e hanno acquisito i filmati delle telecamere. Sentita la famiglia della vittima, ex moglie e figlio. Grande la preoccupazione espressa dal sindaco Rino Pruiti. «A Buccinasco si sta consumando una nuova guerra di mafia, è la mia paura». E ancora: «Sono decenni che pregiudicati e famiglie di mafia vivono qui. La proporzione di locali sequestrati alle mafie che abbiamo qui è più alta che a Reggio Calabria, uno ogni mille abitanti» ha spiegato. Ma finora gli affari della criminalità organizzata erano rimasti sotto traccia: «L’ultimo morto ammazzato risale alla fine degli anni ‘80». Per questo dopo l’attentato «la preoccupazione è altissima».


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Ottobre 2021, 06:05
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