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«L'insegnante è già stata sentita, ma come persona informata sui fatti - ha detto il suo avvocato Michele Sarno, che ha rivelato le sue dichiarazioni - a oggi non abbiamo ricevuto comunicazione della sua iscrizione nel registro degli indagati». «Mando il mio abbraccio e le condoglianze più sentite alla famiglia, per la perdita del piccolo» ha detto la maestra, che è un'insegnante di sostegno e che, quella drammatica mattina, era in aula insieme alla sua collega mentre il piccolo, a quanto emerso, è andato in bagno accompagnato dalla bidella. «Quando ha sentito le grida e trambusto fuori dall'aula la mia assistita è corsa fuori - ha raccontato il suo avvocato Michele Sarno - una tragedia assistere a una scena del genere quando il bimbo fino a due minuti prima sorrideva in classe».
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L'insegnante da quel giorno non è più tornata in classe: «è rientrata a scuola il giorno successivo, ma emotivamente non riusciva a sostenerlo, e ha preso alcuni giorni di licenza per superare l'accaduto». Sulle ipotesi di accusa della Procura di Milano, al momento omicidio colposo contro ignoti, l'avvocato Sarno non ha dubbi. «La mia assistita - ha spiegato - proprio per la sua qualifica di insegnante di sostegno non può essere ritenuta responsabile di omessa vigilanza». Poi, ha aggiunto «è certa di aver svolto il suo dovere, come io sono fiducioso nel lavoro della magistratura».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Ottobre 2019, 16:17
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