Beccaria, la fuga da film: impalcature e lenzuolo, così i 7 ragazzi sono evasi dal carcere

I sette sono cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino in carcere per furti e rapine, non per reati di sangue

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Hanno rotto una protezione in legno, sembra già cedevole, del cantiere attivo da anni, e sei sono saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l'Istituto Beccaria di Milano. Uno, invece, per calarsi, come nei film, avrebbe utilizzato un lenzuolo. Così i sette giovani detenuti sono riusciti a evadere dal carcere nel giorno di Natale. Di loro, tre sono già rientrati nella struttura perché presi oppure ocstituiti. Secondo la ricostruzione, quando hanno deciso di fuggire, sembra non in modo preordinato, si trovavano nel campo di calcio. I sette sono cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino in carcere per furti e rapine, non per reati di sangue.

Oggi è tornato in carcere il terzo dei sette ragazzi, mentre è in corso la ricerca dei restanti quattro. Le fiamme appiccate poi nelle celle hanno causato l'intossicazione di alcuni agenti, di cui quattro sono finiti in ospedale. 

La storia: cosa è successo al Beccaria di Milano

Sette giovani detenuti del carcere Beccaria di Milano, forse approfittando di lavori in corso da tempo nel penitenziario o dei ranghi ridotti della polizia penitenziaria nel giorno di Natale, sono evasi attorno alle 16:30.

Nelle ore successive alla fuoriuscita dei sette ragazzi che hanno tutti tra i 17 e i 19 anni, in alcune celle dello stesso penitenziario, altri ragazzi reclusi hanno appiccato fuoco ai materassi e sono arrivati cinque mezzi dei vigili del fuoco per tenere la situazione sotto controllo, quattro gli agenti finiti in ospedale perché intossicati. 

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Dicembre 2022, 18:56
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