Bimba ustionata con spray deodorante dalla mamma, sospesa la potestà genitoriale. «Non pensavo di farle male»

La piccola, 17 mesi, è stata ricoverata in tre differenti ospedali in soli cinque mesi. In carcere la madre

Bimba ustionata con spray deodorante dalla mamma, sospesa la potestà genitoriale. «Non pensavo di farle male»

di Ilaria Del Prete

Ricoverata a 17 mesi per le ustioni sul corpo causate dall'uso di uno spray deodorante che la madre le spruzzava addosso "per igienizzarla", la piccola è stata dimessa e le sue condizioni di salute migliorano. Per tutelarla, il Tribunale per i minorenni di Milano ha deciso di sospendere la potestà genitoriale sia della madre sia del padre. La mamma della bambina è una 27enne probabilmente affetta da problemi psichici, che secondo l'accusa avrebbe inflitto volontariamente le ustioni alla figlia. La bimba è stata trasferita in una comunità protetta in attesa degli sviluppi delle indagini coordinate dal pm di Milano Pasquale Addesso.

Spray sulla figlioletta di 16 mesi per farla ricoverare: mamma arrestata. «Gravi irritazioni, i medici non se le spiegavano»

Rsa dell'orrore: anziani senza cibo, picchiati e lasciati sporchi. Le immagini della violenza, 24 indagati

Tre ricoveri in cinque mesi

 

La madre è stata arrestata per maltrattamenti aggravati: la piccola era stata ricoverata tre volte in tre differenti ospedali (Varese, Pavia, Milano) negli ultimi cinque mesi, circostanza che ha insospettito i medici e dato il via alle indagini. La donna, difesa dal legale Vincenzo Sparaco, è attualmente detenuta nel carcere di San Vittore. Stando alle indagini, spruzzava dello spray deodorante a distanza ravvicinata provocando lesioni e ustioni sulla pelle della piccola.  Il giudice ha respinto un'istanza di domiciliari avanzata dalla difesa, dando conto della sua «lucida capacità di difendersi dalle conseguenze» delle sue azioni.

E chiarendo che per lei i domiciliari in un contesto «familiare», come da istanza, non vanno bene perché le sue «condotte» nei confronti della bimba «si sono protratte per più di un anno senza che nessuno dei parenti 'si accorgesse'».

«Non pensavo di farle del male»

«Non pensavo di farle del male, sono pentita, ma non credevo di essere io la responsabile del suo stare male», si era giustificata la donna interrogata dal gip. Per il giudice, la 27enne «pur ammettendo che lo spray glielo aveva portato il marito» in ospedale (al Policlinico gli investigatori piazzarono delle microcamere che ripresero i maltrattamenti) ha negato, però, che «fosse stato lui ad inserirlo in un calzino» per nasconderlo. Per il gip la donna ha una «totale incapacità» di «rendersi autonomamente conto della natura delle azioni compiute ai danni della figlia» e si «nascondeva sempre quando agiva». In una «occasione ha volutamente impedito al marito di entrare in soccorso della bambina urlante». E i parenti non si sono nemmeno accorti «del disagio psicologico in cui ella evidentemente versava e, chiaramente, versa tutt'ora». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2023, 11:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA