Milano, caro energia, Atm taglia le corse di superficie del 3% tra un mese

Dopo il caro-ticket un altro giro di vite. Il direttore dell'azienda: "Abbiamo costi quadruplicati"

Milano, caro energia. Atm taglia le corse di superficie del 3% tra un mese

di Simona Romanò

Meno corse e tempi d’attesa più lunghi. Alle fermate di 27 linee di tram e autobus, dal 30 gennaio, si aspetterà di più. Atm diminuisce le corse dei mezzi di superficie del 3% «per il caro-energia». Nessuna variazione sul metrò. Dopo l’aumento del biglietto, dal 9 gennaio (da 2 euro a 2,20) per all’adeguamento Istat, arriva un’altra brutta novità per i passeggeri.

CARO-ENERGIA «Dobbiamo per forza risparmiare, visto i costi dell’elettricità che non riusciamo a gestire, con la bolletta che è passata da 45 milioni a 170, per la stessa quantità di energia», ha spiegato, ieri, il direttore generale di Atm Arrigo Giana, a margine della presentazione del libro People between lines, promosso dall’azienda per raccontare i 10mila dipendenti in 84 volti e 5 storie. Atm deve anche fare i conti con i minori incassi, perché il Covid ha semi-svuotato i mezzi. Da qui, il bisogno di ridimensionare il servizio dal 30 gennaio, «dopodichè, al momento, non stiamo pianificando altri tagli delle corse», ha assicurato Giana.

MENO CORSE Diminuisce la frequenza di passaggio di tram e autobus. Nel dettaglio, sono coinvolte 11 linee tranviarie (1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27, 33) e 16 di autobus (43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70,73, 74, 80, 81, 94). Per il metrò non ci saranno ricadute.

Cosa cambierà? Un allungamento dell’attesa alle pensiline di qualche minuto, come nell’orario “intermedio”, quello dopo la chiusura delle scuole, tra l’invernale e l’estivo.

CROLLO PASSEGGERI Atm deve far fronte a un calo dell’utenza, perchè i milanesi non usano i mezzi, nonostante la fine dell’emergenza sanitaria. «Stiamo affrontando ancora oggi una situazione in cui abbiamo un 25% in meno di passeggeri», ha sottolineato Giana. «Stanno risalendo lentamente ma ipotizziamo che sia cambiato proprio l’atteggiamento nei confronti della mobilità». Lo smart working, per esempio, secondo il numero uno di Atm, è «l’aspetto più evidente e, quindi, un meno 15% fisiologico di viaggiatori, nel giro dei prossimi quattro o cinque anni, ci sarà».

MENO PROVENTI Quindi, sono diminuiti i proventi di biglietti e abbonamenti: la società ha incassato oltre 580 milioni in meno negli ultimi tre anni (460 milioni fra il 2020 e il 2021 dai 120 ai 140 quest’anno). Un bagno di sangue. E per coprire questo buco, il governo ha dato solo circa 250 milioni. L’aumento del biglietto e dei carnet dal 9 gennaio non è risolutivo, infatti, porterà solo dai 18 ai 20 milioni in più. Insomma, i conti non quadrano.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Dicembre 2022, 16:34
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