Milano, caso Di Fazio: sequestrate e narcotizzate per settimane. Nei verbali il racconto choc delle vittime

Milano, caso Di Fazio: sequestrate e narcotizzate per settimane. Nei verbali il racconto choc delle vittime

di Giulia Salemi

«Quattro settimane sotto chiave». È la dichiarazione di una delle vittime di Antonio Di Fazio. Il manager, 50 anni, è in carcere dalla scorsa settimana con l’accusa di aver narcotizzato una studentessa 21enne, il 26 marzo, e di averla violentata per ore, scattando fotografie che conservava come trofei.

L’imprenditore farmaceutico avrebbe agito in più casi e addirittura per anni. È il sospetto che si sta facendo strada dai titolari dell’inchiesta, l’aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo. Di Fazio  potrebbe aver iniziato a mettere in atto il suo “schema” di abusi a partire da una decina di anni fa almeno. I primi episodi, infatti, li avrebbe commessi ai danni dell’ex moglie da cui si separò nel 2012. Lei in passato lo aveva anche denunciato. Fatti probabilmente sottovalutati e che ora i magistrati stanno verificando nelle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia Porta Monforte e del Nucleo investigativo. Intanto, dopo la ragazza che ha sporto denuncia e le tre ragazze di ieri, altre due sono pronte a parlare coi magistrati nelle prossime ore.

E sarebbe emerso che una giovane sarebbe stata sequestrata per giorni, un’altra per quattro settimane e la terza sarebbe riuscita a sfuggire alle violenze. La denuncia non è scattata subito per paura: una «soggezione psicologica» messa in atto anche con una pistola (finta in realtà) e riferimenti a contatti millantati. Sempre uguale lo schema. Complici che lo aiutavano a selezionare le donne (e sta cercando di accertare se abbiano preso parte agli abusi); invito nel suo ufficio e a casa, finte offerte di lavoro; minacce dopo le violenze. Di Fazio avrebbe scelto le vittime, studentesse fuori sede perché così avrebbero permesso di tenerle nel suo appartamento per giorni, immobilizzandole coi tranquillanti, per cancellare i loro ricordi. Anche quella che negli atti compare come la sua fidanzata in realtà, è l’ipotesi degli inquirenti, sarebbe stata un’altra vittima di Di Fazio. In Procura si sta valutando anche il ruolo della sorella (medico ora vive a San Marino), la quale lo avrebbe aiutato, è l’ipotesi dei pm, a procurarsi le benzodiazepine.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Maggio 2021, 08:35
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