L'illusionista Andrea Rizzolini: «Guardate la mia magia, è filosofica»

L'illusionista Andrea Rizzolini: «Guardate la mia magia, è filosofica»

di Ferruccio Gattuso

Lo hanno definito “la nuova giovinezza dell’illusionismo contemporaneo” e se a diciassette anni è diventato campione italiano di Mentalismo e a diciotto ha portato il tricolore ai Campionati del mondo di magia in Corea del Sud, il trucco davvero non c’è. Andrea Rizzolini è bravo. Sorriso da mago se ce n’è uno, classe 2001, questo giovane milanese è il protagonista del Filo invisibile, show in streaming prodotto dal Parenti, in onda domani e il 29 marzo (ore 21, 25 euro) su Zoom. Un’ora e mezzo di mentalismo, illusionismo con trenta accessi per show. E lo show è presto detto: «Chi acquista il biglietto virtuale – spiega Rizzolini – riceve a casa, o può ritirare in teatro, una busta con istruzioni e un oggetto diverso dagli altri ventinove. Io ne utilizzerò almeno cinque, per altrettanti numeri». Chiamarli numeri è riduttivo: «Più che numeri sono parole, perché io non uso specchi o botole, uso la narrazione». Storie impossibili per altrettanti trucchi impossibili. E c’è anche la filosofia; ma che c’azzecca? «Sono iscritto a filosofia in Statale – spiega - l’ispirazione mi è venuta, studiando il filosofo Emmanuel Lévinas, nel cui testo Totalità e Infinito parla di come il volto di una persona sia ciò che la rende unica, dunque diversa e distante, da tutte le altre.

Ho portato i temi della distanza e del volto, quello degli spettatori collegati, in uno show nato per lo streaming». Il filo invisibile del titolo, poi «è quello evocato da una leggenda giapponese: c’è un filo rosso che collega ogni persona a un’anima gemella, col tempo il filo si accorcia e ti porta a lei». Il palcoscenico di Andrea è la sua camera, nella casa dove vive con i suoi genitori e un fratello minore: «Mia mamma conosce a memoria lo spettacolo, ha una pazienza così». Ora gli spostamenti sono impossibili ma, conclude il giovane mago, «quando voglio tirami su raggiungo a piedi siazza Scala, la mia preferita, e mi guardo il teatro pensando a quando la musica ci tornerà dentro».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Marzo 2021, 06:05
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