Alberto Genovese, una delle due nuove vittime: «Mi sento soffocare, non riesco a dormire»

Le sue parole messe a verbale quei giorni in cui si risvegliava «semicosciente e ricoperta di graffi e lividi»

Alberto Genovese, una delle due nuove vittime: «Mi sento soffocare, non riesco a dormire»

Parla una delle due 'nuove' vittime di presunti abusi sessuali, sempre con uso di droghe, contestati ad Alberto Genovese nell'inchiesta bis chiusa ieri dalla Procura di Milano. «Questi ricordi mi provocano difficoltà a dormire e altresì un grande senso di soffocamento», le parole della ragazza, messe a verbale quei giorni in cui si risvegliava «semicosciente e ricoperta di graffi e lividi».

Alberto Genovese, nuove accuse: altre violenze sessuali e possesso di materiale pedopornografico

«Non riesco a dormire, mi sento soffocare»

I verbali coi racconti della 22enne, anche lei modella, sono agli atti del secondo filone di indagine, sempre condotto dalla Squadra mobile e coordinato dai pm Stagnaro e Filippini e dall'aggiunto Mannella, a carico dell'ex imprenditore del web, già condannato a 8 anni e 4 mesi per due casi di violenze su due modelle tra Milano e Ibiza. E per il quale ora si va verso un'altra richiesta di processo per una serie di presunti abusi su due altre giovani (per un episodio nella forma del tentativo), a volte anche assieme all'ex fidanzata, per intralcio alla giustizia, contestato anche al suo ex braccio destro Daniele Leali, che risponde pure di cessione di droga negli ormai noti festini di Terrazza Sentimento.

 

L'ex fondatore di start up digitali è pure accusato di detenzione di materiale pedopornografico per file con immagini e video trovati nei suoi dispositivi.

La 22enne, che ha raccontato anche di aver avuto una relazione per un periodo con Genovese, riguardo a presunte violenze avvenute tra settembre e ottobre 2020 (anche pochi giorni prima della festa in cui avrebbe subito abusi la prima vittima accertata), ha messo a verbale di essersi risvegliata un giorno «totalmente disorientata», senza «alcun ricordo di quanto successo nella notte». E di aver guardato il cellulare ed essersi resa conto «che erano passate più di 24 ore dal momento in cui» era entrata nella stanza di Genovese. In un altro caso, sempre secondo i suoi verbali, «sono stata assente 36 ore da casa, mentre nella mia mente pensavo che fosse solo una sera». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2022, 14:26
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