Alberto Genovese, trasferito dal carcere di Lecco a quello di Bollate: sconterà la condanna definitiva

L'ex manager del web, condannato per due violenze sessuali, deve scontare quattro anni e due mesi di carcere

Alberto Genovese, trasferito dal carcere di Lecco a quello di Bollate: sconterà la condanna definitiva

di Redazione Web

Alberto Genovese era tornato in carcere da due settimane a Lecco, dopo la notifica dell'ordine di esecuzione pena firmato dall'ufficio esecuzioni della procura di Milano. E, adesso, è stato trasferito al carcere milanese di Bollate per scontare la pena definitiva. L'ex imprenditore del web è stato condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due episodi di violenza sessuale: il primo durante una festa a ottobre 2020 nella sua «Terrazza Sentimento», in centro a Milano, ai danni di una 18enne; il secondo durante una vacanza a «Villa Lolita» a Ibiza, di pochi mesi prima, su una ragazza di 23 anni.

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Ricorso rigettato

 

Nei giorni scorsi il gup di Milano Chiara Valori, come richiesto dal pm, aveva rigettato il ricorso della difesa, rappresentata dai legali Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida, contro il provvedimento di carcerazione. Su ordine dell'Ufficio esecuzione della Procura milanese, infatti, a carico dell'ex fondatore di start up era stato eseguito un provvedimento di esecuzione pena con carcerazione. 

I domiciliari

Prima dello scorso 13 febbario, infatti, Alberto Genovese era ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi nel Lecchese ma, secondo l'ordine firmato dal pm, i reati per i quali è stato condannato sono ostativi alla concessione dei domiciliari e il suo residuo pena, tenuto anche conto del 'pre-sofferto' (il tempo in misura cautelare), supera i 4 anni di circa due mesi. Argomenti normativi questi che sono stati accolti nella decisione del giudice che ha respinto l'istanza difensiva. Lo stesso giudice, lo scorso settembre, ha emesso la sentenza di condanna, poi ricalcolandolo al ribasso la pena (da 8 anni e 4 mesi a poco meno di 7 anni) dopo la rinuncia ad impugnare in appello della difesa, sulla base delle nuove norme della legge Cartabia.

Altri due reati

Intanto, i legali, però, possono chiedere la scarcerazione, sulla base delle esigenze di cura e riabilitazione di Genovese, anche con istanza al Tribunale della Sorveglianza. Infine, dopo gli interrogatori richiesti dagli indagati nel filone 'bis' dell'inchiesta, tra cui figura sempre Genovese ma anche l'ex collaboratore Daniele Leali, la Procura chiederà il rinvio a giudizio. L'ex imprenditore, in questa tranche di indagini, è accusato di altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Marzo 2023, 16:28
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