Alberto Genovese si è sposato, dall'arresto al matrimonio (con una vecchia fiamma) mentre è ai domiciliari: «È il segno che è cambiato»

Alberto Genovese si è sposato in una comunità di recupero dalla droga

Alberto Genovese si è sposato, dall'arresto al matrimonio (con una vecchia fiamma) mentre è ai domiciliari: «È il segno che è cambiato»

di Redazione web

Alberto Genovese si è sposato mentre era ai domiciliari per il caso di stupro. Dall’arresto a novembre 2021 per le atroci violenze sessuali su due giovanissime modelle che aveva drogato, Alberto Genovese sta affrontando un percorso per uscire dalla dipendenza dalla droga. Tappa fondamentale, dicono i suoi legali, il matrimonio con una vecchia fiamma celebrato a dicembre mentre era ai domiciliari in una comunità di recupero.

Il parere della Procura 

La Procura generale di Milano ha dato parere favorevole all'istanza di affidamento terapeutico in una comunità presentata dalla difesa di Alberto Genovese, l'ex imprenditore del web già condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni, per due casi di violenza sessuale su due modelle stordite con mix di droghe, che è tornato in carcere, dopo essere stato ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi, lo scorso 13 febbraio in esecuzione della pena definitiva. Nel pomeriggio di oggi si è tenuta, davanti ai giudici della Sorveglianza (presidente Cossia, relatore Luerti e due esperti), l'udienza per discutere l'istanza della difesa dell'ex fondatore di start up digitali.

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Da quanto si è saputo, la pena residua, tolto il cosiddetto pre-sofferto, che Genovese deve ancora scontare è inferiore ai 4 anni e ha già scontato anche, in sostanza, la parte di pena che copre le imputazioni di violenza sessuale, reato ostativo alla misura alternativa al carcere. L'affidamento terapeutico, poi, si può richiedere quando la pena residua non supera i 6 anni. Tutte condizioni, dunque, che hanno portato anche la Procura generale (col sostituto pg Giuseppe De Benedetto) a dare parere favorevole alla richiesta della difesa. I giudici decideranno nei prossimi giorni.

La disintossicazione

Genovese, che da alcune settimane è assistito da nuovi legali, gli avvocati Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra, era stato a San Vittore dal novembre 2020, quando era stato arrestato, fino a fine luglio 2021, quando era passato ai domiciliari in una comunità per disintossicarsi. Era tornato in carcere lo scorso febbraio per l'esecuzione della pena definitiva, che gli era stata ridotta perché aveva rinunciato a presentare appello dopo la condanna in abbreviato, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia.

 

L'udienza per lui si è tenuta nel pomeriggio nell'aula del piano terra del Palazzo di Giustizia milanese, dove si tengono le udienze della Sorveglianza, ma il suo nome non era stato indicato tra le udienze previste per oggi.

Genovese rischia il processo pure per un secondo filone di indagini nel quale è accusato di altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. Su questa tranche di indagini, già chiuse, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per lui, per la sua ex fidanzata e per l'ex braccio destro dell'imprenditore, Daniele Leali.

Il matrimonio

Il matrimonio con la donna con la quale aveva convissuto alcuni anni è uno dei momenti che dimostrerebbero la concretezza di questo percorso, hanno sostenuto i legali facendo presente che Genovese ha affrontato la strada volontariamente dopo aver ammesso tutte le sue responsabilità e con l’obiettivo di non ricadere mai più nei comportamenti che lo hanno portato a devastare le ragazze che finivano in casa sua seguendo feste e droga.

Il rapporto con la donna che sei mesi fa è diventata sua moglie, studi e lavoro importanti nel mondo dell’economia, si era interrotto anni fa. Genovese aveva poi cominciato la relazione con Sarah Borruso che si è spezzata quando lei si è seduta al suo fianco nel banco degli imputati per aver partecipato alla violenza ad Ibiza e per la quale è stata condannata in primo grado a 2 anni e 5 mesi. Il legame con la ex sarebbe rinato durante il processo. Condannato il 19 settembre in abbreviato (sconto di un terzo della pena), Alberto Genovese non ha fatto appello per beneficiare del taglio di altri due anni previsto dalla riforma Cartabia

È rientrato in carcere a febbraio, ma ora può chiedere l’affidamento perché la pena residua è scesa sotto i 4 anni con pre sofferto e buona condotta. Rischia ancora un processo dopo la chiusura delle indagini su altre due violenze, sulla droga che circolava nelle sue case e per il materiale pedopornografico di cui era in possesso.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Maggio 2023, 10:20
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