Meduse invadono i mari italiani: «Presenza anomala per il caldo». Da Venezia alla Calabria, le aree più a rischio

Da nord a sud della penisola si moltiplicano le segnalazioni della presenza massiccia di questi animali, tra le cause del fenomeno anche il caldo estremo

Da Venezia alla Calabria, le meduse invadono i mari italiani: le aree a rischio

Sono centinaia, invadono le coste e minacciano turisti e bagnanti. È allerta meduse in decine di spiagge italiane, da nord a sud della penisola. Colpa soprattutto delle ondate di caldo anomalo dei mesi precedenti che sin da maggio hanno fatto registrare temperature record nel mar mediterraneo. Tra le allerte degli esperti, il valore registrato sull'adriatico alla foce del Po dove l'acqua ha toccato i 29 gradi, una cifra mai così alta da un quarto di secolo. 

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Venezia invasa dalle meduse 

Al nord a Venezia le meduse hanno invaso persino l'acqua dei canali e quella del litorale di Jesolo. «È aumentata la presenza di meduse, quelle con un diametro compreso tra i 20 e i 40 centimetri — spiega Maurizio Vesco, direttore del Dipartimento provinciale Arpav di Venezia — seguono le correnti calde e infatti le abbiamo trovate in quantità maggiore rispetto agli scorsi anni, più in mare che arenate in spiaggia». 

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Nei giorni scorsi allarme anche per le "meduse polmonari" esemplari di medusa che non sono urticanti per l'uomo nonostante le grandi dimensioni. Numerosi esemplari sono stati avvistati su tutta la costa adriatica da Bibione a Rosolina, sia in mare che spiaggiati. Un fatto che ha suscitato timori tra gli addetti del settore turistico anche perchè in Austria e Germania sono comparse notizie allarmistiche per scoraggiare i turisti in partenza. Tanto che i sindaci della costa veneta hanno dovuto avviare una campagna di comunicazione per smentire le fake news: «I fine settimana da tutto esaurito testimoniano che i turisti europei scelgono le destinazioni della costa senza preoccupazioni, nonostante le loro notizie fuorvianti». 

 

La mappa delle zone più a rischio: da Santa Marinella a Scalea 

Il sito Meduse.com offfre un programma di monitoraggio in real time delle aree più a rischio meduse.

Tra le zone più a rischio nel litolare laziale ci sono Santa Marinella e Civitavecchia, e più a sud, l'area di Fondi. In Campania rischio meduse nella zona di Sorrento e Ischia. La regione con più "bollini rossi" è la Calabria, dove la presenza di questi animali è segnalata a Scalea e Tropea, mentre nella costa ionica a Locri. 

La causa è il caldo, ma non solo  

Tra i motivi della presenza massiccia di meduse nei nostri mari c'è il caldo estremo degli scorsi mesi: «L’acqua è arrivata a sfiorare i 29 gradi, una temperatura da clima subtropicale più che mediterraneo» ha spiegato Silvio Nuti, biologo marino e fondatore del Centro di Ricerca sui Cetacei di Viareggio. Tra i motivi però c'è anche la riduzione dei predatori che solitamente si nutrono di questi animali e contribuiscono a ridurne il numero: «Parliamo di tartarughe marine e pesci luna, che si cibano delle specie adulte. La loro morte contribuisce a un aumento considerevole di meduse».

Puntura di medusa, cosa fare  

  • Sciacquare la ferita con acqua di mare 
  • Rimuovere i filamenti con una pinzetta ;
  • Utilizzare un antisettico che sia privo di alcol.
  • Nel caso il dolore dovesse perdurare, recarsi in farmacia o sentire un medico, ma normalmente la situazione si assorbe nel giro di qualche ora.

Cosa non fare

  • Risciacquare la parte punta acqua dolce
  • Utilizzare sostanze che contengono alcol
  • Rimuovere i filamenti a mani nude
  • Toccare l’area colpita con le mani prive di guanti
  • Strofinare o “grattare” la pelle
  • Bagnare la parte punta con acqua dolce fredda

Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Agosto 2022, 23:36
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