Maxi meduse "polmonari" nell'Adriatico: «Sono enormi ma innocue. Ecco come riconoscerle»

Da Bibione a Rosolina gli avvistamenti e gli esemplari spiaggiati non solo sono quotidiani ma anche numerosi.

Maxi meduse "polmonari" nell'Adriatico: «Sono enormi ma innocue»

di Giuseppe Babbo

JESOLO - «I fine settimana da tutto esaurito testimoniano che i turisti europei scelgono le destinazioni della costa senza preoccupazioni, nonostante le loro notizie fuorvianti». Parole dei sindaci della Costa veneta, che nei giorni scorsi hanno avviato una nuova campagna di comunicazione in Austria e Germania. Con un unico obiettivo: garantire gli opportuni chiarimenti sulla presenza di meduse nell’Alto Adriatico. Di fatto un atto doveroso, perché da Bibione a Rosolina gli avvistamenti e gli esemplari spiaggiati non solo sono quotidiani ma anche numerosi. Ma anche del tutto innocui, tanto che gli esperti da giorni parlano di fenomeno del tutto naturale. Ma ciò nonostante, in Austria e Germania, in alcuni giornali sarebbero comparse delle notizie allarmistiche, con tanto di richieste di informazioni da parte degli ospiti in partenza per le vacanze.

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Meduse polmonari in mare, possibile conviverci?

Da ciò la scelta di avviare una campagna informativa mirata. «È possibile convivere con le meduse? Sì, se sono le meduse polmonari, innocue, bellissime e riconoscibili dalle loro striature viola – dicono i sindaci della costa - di dimensioni notevoli e che, con il riscaldamento dei mari, ci stanno abituando sempre più frequentemente alla loro presenza. Nel mare dell’alto Adriatico fanno ormai parte del sistema di rilevamento dello stato delle acque: le meduse scelgono di vivere solo in acque pulite. In altri mari, le meduse possono dare qualche preoccupazione: i tentacoli urticanti lasciano delle bruciature che, anche se facilmente riassorbite con unguenti appositi o aceto, creano una sensazione di fastidio.

Ma la costa veneta è ampiamente al riparo da questa migrazione marina e il bagno dalle foci del Po al Golfo di Trieste rimane solo un grande piacere». Non a caso le comunità locali e le istituzioni sanitarie, che hanno seguito e stanno sempre gestendo con molta correttezza ed efficacia la pandemia da Covid 19, da sempre controllano lo stato di salute del mare Adriatico: tutte le località da più di 20 anni sono contrassegnate dalla Bandiera Blu, riconoscimento internazionale per la pulizia delle acque. «La Costa veneta – proseguono gli amministratori della costa veneta - è un habitat turistico sicuro sotto tutti gli aspetti, un luogo che da oltre mezzo secolo ospita le famiglie e che si è costruito una solida fama per essere all’altezza di ogni richiesta legata alle vacanze: dal divertimento all’inclusione, dalle pratiche sportive agli eventi culturali, dalla ristorazione ai prodotti agroalimentari: non esiste settore che da Porto Tolle a Bibione non garantisce l’eccellenza dell’ospitalità.

Oramai siamo abituati a fronteggiare un temporale estivo che agisce nella stampa di alcuni paesi: paure, alcuni pregiudizi duri a morire e un po' di sensazionalismo. Sono i soliti ingredienti di un cocktail estivo che non diminuisce l’appeal della Costa e che, al massimo, offre a noi qualche stimolo in più per migliorare ancora».

Meduse in mare, stop allarmismi

A chiedere lo stop a inutili allarmismi è anche l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner: «Le meduse presenti nei nostri mari sono innocue – ribadisce - lo confermano i biologi. Mi pare si stia cercando solamente di alimentare una polemica. Il mare è un ecosistema che più di altri subisce gli effetti dei cambiamenti climatici e oggi, meduse e delfini sono presenti e convivono in tutto l’Alto Adriatico e non solo. Nei 150 chilometri di Costa Veneta, negli approdi e nelle spiagge, vengono garantiti controlli e analisi: è la conferma di un litorale dove è possibile trovare un alto livello di sicurezza e una grande attenzione verso il turista, oltre al senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Agosto 2022, 18:23
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