Laura Ziliani, il corpo era senza vestiti e con la testa rasata: il giallo della Val Camonica

Laura Ziliani, il corpo era senza vestiti e con la testa rasata: il giallo della Val Camonica

di Giuseppe Scarpa

Solo l'esame del Dna potrà fornire le definitiva conferma. Ma quel corpo trovato in un torrente a Temù pare essere proprio quello di Laura Ziliani, l'ex vigilessa sparita nel nulla l'8 maggio da un paesino in montagna, di 1.200 abitanti, in provincia di Brescia. La donna, 55 anni, sarebbe uscita per una passeggiata salvo poi scomparire. Tuttavia quel corpo senza vita trovato domenica non fa altro che alimentare il mistero di questa storia. La stessa Procura non ha mai creduto ad un allontanamento e ha (da subito) indagato due delle tre figlie della Ziliani, compreso il fidanzato della primogenita, per il reato di omicidio. Ed ecco che il ritrovamento del cadavere, con il capo rasato e l'assenza di indumenti, ha confermato i dubbi degli investigatori.

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Di fatto la testa rasata e il corpo semi nudo sono elementi che allontanano l'ipotesi di una morte collegata ad un incidente in montagna. Inoltre un altro particolare, che potrebbe far pensare che si tratti di Ziliani, è il fatto che una scarpa da trekking della 55enne era stata trovata il 23 maggio non lontano da dove è stato trovato il corpo.

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L'AUTOPSIA
Ovviamente, è opportuno sottolinearlo, l'autopsia e l'esame del Dna (fissati per domani) dovranno fornire la definitiva conferma. Gli investigatori sono comunque al lavoro. E come riportano alcuni giornali locali, si percorrono varie piste, collegate al ritrovamento del cadavere: chi indaga si chiede se quel corpo possa essere stato sepolto salvo poi riemergere in questi giorni dopo l'esondazione del fiume a causa del maltempo.

 

Certo è che tutta la zona, come aveva confermato anche il sindaco di Temù, era stata già battuta dal soccorso alpino tanto che le ricerche si erano interrotte e spostate verso altre zone. «È un bel mistero come sia potuto finire qui il corpo perché dalla zona indicata, dove Laura sarebbe andata a passeggiare, è impossibile arrivare nel fiume Oglio» ha commentato il primo cittadino Giuseppe Pasina.

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A trovare il cadavere domenica scorsa era stato un bambino mentre stava passeggiando sulla pista ciclabile, vicino alla sponda del fiume Oglio a 500 metri più a sud rispetto a dove, nei pressi del torrente Fumeclo, era invece stata recuperata la scarpa.

Nel corso delle ricerche a maggio gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco avevano complessivamente percorso 2.500 chilometri senza trovare tracce di Laura Ziliani. E anche dopo il ritrovamento della scarpa da trekking, l'area era stata ripetutamente battuta senza fortuna.

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CONTRADDIZIONI
La svolta nelle indagini sulla scomparsa della Ziliani era arrivata qualche settimana, fa quando la procura di Brescia avevano definitivamente abbandonato la pista dell'incidente in montagna per seguire quella di un omicidio. Un'inchiesta per omicidio per cui, ad oggi, sono indagate due delle sue tre figlie le cui dichiarazioni rilasciate ai carabinieri rivelerebbero tutta una serie di contraddizioni. In seconda battuta gli inquirenti hanno puntato il faro sul fidanzato della primogenita, ritenuto presunto responsabile di concorso in omicidio ed occultamento di cadavere. Dopodiché l'abitazione della 55enne è stata posta sotto sequestro. A insospettire i militari dell'Arma è stato il cellulare di Laura trovato nascosto nel divano. Adesso, ammesso che il corpo sia della Ziliani, sarà il cadavere a fornire ulteriori dettagli.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 06:12
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