Ilenia Fabbri, il dilemma della figlia: fare causa al padre indagato?

Ilenia, il dilemma della figlia: fare causa al padre indagato?

di Claudia Guasco

Il dilemma di Arianna. Ieri mattina, al Tribunale di Ravenna, era prevista la seconda udienza della causa di lavoro che vede contrapposti Ilenia Fabbri, 46 anni, sgozzata all'alba del 6 febbraio nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, e l'ex marito Claudio Nanni, 53 anni, indagato per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. Secondo l'accusa, Nanni ha assoldato un killer per eliminare la moglie dalla quale ha divorziato nel 2018, ma con un contenzioso economico ancora aperto: 100 mila euro che avrebbe dovuto versarle per pregressi rapporti professionali.

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LA LETTERA
Il giudice Dario Bernardi ha dichiarato interrotta la causa civile. Un atto dovuto conseguente alla morte di chi l'ha promossa, Ilenia Fabbri. E ora la figlia ventunenne Arianna ha tre mesi di tempo per decidere se proseguire o meno l'azione legale contro il padre con il quale è andata ad abitare dopo il delitto. La ragazza, devastata dalla morte della mamma, nei giorni successivi al delitto si aggirava per via Corbara. Prima per cercare il gatto fuggito quando il killer ha colpito, poi per tentare di capire cosa è successo quella mattina. Arianna non era in casa al momento dell'omicidio, era appena uscita per andare con il padre a Milano a ritirare una macchina. La telefonata dell'amica atterrita rimasta a dormire nell'appartamento ha fatto scattare l'allarme e la giovane ha visto il cadavere della madre ancora a terra. Da quel giorno vive con il padre e ha anche scritto una lettera per difenderlo e dar voce al suo dolore: «Io non voglio andare né contro mio babbo e nemmeno contro alla mia mamma che non c'è più, non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà, mentre la persona che è in una prigione mentale sono solo io.

Certe amiche di mamma hanno ragione, che magari il babbo ha avuto comportamenti inesatti; ma adesso tutti lo dipingono come una bestia. Mio babbo non avrebbe mai fatto un atto del genere, oltre che per mamma, soprattutto per me, perché come mi dice sempre lui vive solo per me. Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto Sei stato veramente tu?. E lui piangendo ha risposto: No, non l'avrei mai fatto».

 


L'IDENTIKIT
Per Arianna la causa davanti al Tribunale del lavoro è l'ultima linea di confine. Farsi carico della battaglia legale per conto della madre morta o scegliere di stare accanto al padre di cui proclama l'innocenza. Ilenia Fabbri ha chiesto 500 mila euro poi ridotti a 100 mila per l'attività svolta nell'officina di Nanni a Faenza e per la cessione di una gelateria in un centro commerciale della città. La mediazione è saltata e i due si sono ritrovati in aula. Non era la prima volta. In precedenza gli ex coniugi si erano già confrontati davanti a un giudice civile per la casa di via Corbara, acquistata per 300 mila euro e assegnata alla donna dato che risultava a lei intestata e non in maniera fittizia. Elementi importanti nell'inchiesta coordinata dal pm Angela Scorza, che segue la pista del movente economico con un sicario ingaggiato da Nanni per chiudere i conti con l'ex moglie e diventarne potenzialmente erede a metà con la figlia. Lui nega tutto, Arianna lo difende. E nelle telecamere sequestrate è impressa l'immagine del killer. Alto, robusto, incappucciato e con mascherina. Manca il suo volto.


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Febbraio 2021, 06:56
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