Flaminia Bolzan: propositi metafisici

Flaminia Bolzan: propositi metafisici

di Flaminia Bolzan

L’anno è appena iniziato e più di qualcuno ha già riscontrato la fregatura. Dopo una decina di giorni i buoni propositi sono in procinto di fare la stessa fine del Titanic nella collisione con l’iceberg: un naufragio in piena regola. Il pezzettone di ghiaccio in questione si chiama realtà, anzi, pianificazione errata. Lo sconsiglio in tutte le lingue del mondo: il focus sui propositi a gennaio è una piaga che nemmeno le cavallette.  
Demotiva, prima di ogni altra cosa, perché i propositi di inizio anno, benché buoni, non sono mai calibrati. Sono figli di speranze, pure loro, metafisiche come i quadri di De Chirico.

Non tengono conto di una logica di costruzione, ma di distruzione, di cancellazione, di tutto ciò che nei 12 mesi precedenti non ha funzionato. Ma io dico, qualcosa avremo pur imparato, nell’anno passato, no? Mi augurerei il coretto affermativo. E se ciò non dovesse avvenire, replico. Sì, abbiamo imparato, che ogni buon cambiamento non prescinde da un’analisi. Da uno “stare” in una logica di accettazione e di accoglimento, non per forza di ciò che eravamo, ma abbondantemente di ciò che siamo. E, per concludere riprendendo le parole di Sartre, di ciò che faremo con quello che siamo. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Gennaio 2023, 14:14
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