Visita oculistica e codice penale per non cadere nella truffa

Visita oculistica e codice penale per non cadere nella truffa

di Flaminia Bolzan

C'è una cosa che hanno in comune ipermetropi, presbiti e persone che si innamorano di una rappresentazione. Vedono male da vicino. Nel senso che proprio hanno difficoltà nel mettere a fuoco. Cosa? Figure, oggetti, i colori a volte, ma soprattutto le persone. Eh si perché le relazioni oggi sono caratterizzate da una sorta di ipermetropia in cui quello che riusciamo a focalizzare meglio è solo un'idea. La nostra. Ma soprattutto quella che ci facciamo da lontano, attraverso i filtri dei social network, che poi nove volte su dieci si rivelano una truffa. Una caratteristica per la configurazione di questa, infatti, secondo i dettami del codice penale, consiste nell'ingiusto profitto ottenuto mediante l'induzione in errore. Con due caratteristiche, artificio e raggiro. Siccome mi piace essere pragmatica e soprattutto mettervi a parte di quel che potrebbe accadere, vi indicherei anzitutto di procedere ad una metaforica visita oculistica.

Da uno bravo chiaramente. Indossare quindi giuste lenti che permettano di mettere a fuoco meglio proprio quando vi avvicinate. Una volta che avrete la sicurezza di vederci bene anche da vicino, la proposta che vi faccio è quella di cautela nell'acquisto, perché si sa che gli artifici all'inizio sono proprio i famosi botti a colore, per dirla alla Paolo Conte, quello spettacolo d'arte varia da non perdere per niente al mondo. Peccato che a farlo non sia sempre chi è proprio innamorato di te, ma magari chi vuole appunto accaparrarsi il famoso ingiusto profitto, confidando sul fatto che l'interlocutore proprio bene bene non vede perché gli occhiali che indossa non sempre sono quelli adatti.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Luglio 2022, 07:10
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