Disponibile o a disposizione? Ecco come fare per evitare che se ne approfittino

Disponibile o a disposizione? Ecco come fare per evitare che se ne approfittino

di Flaminia Bolzan

Quante volte ti sei lamentata del fatto che le persone intorno a te avevano la tendenza ad “approfittarsene”? E quante volte sei rimasta invece delusa per il fatto che il tuo partner non si era comportato come tu avresti fatto nella stessa situazione? Se ti è capitato, oggi sei nel posto giusto! Stai per esplorare insieme a me la non troppo sottile differenza tra due concetti, entrambi molto attuali, che si avvicinano grammaticalmente, ma sono lontanissimi per il loro significato psicologico. Ti voglio svelare infatti cosa vuol dire e soprattutto cosa comporta essere disponibili e quanto invece è controproducente essere “a disposizione”

Disponibilità significa avere un atteggiamento positivo nei confronti di una richiesta, ha a che fare con la volontà di ascolto e azione, ma nel limite delle proprie possibilità e, cosa più importante, nel rispetto delle proprie priorità.

Essere a disposizione, al contrario, vuol dire che stai dando la possibilità a chiunque di fare letteralmente “come gli pare” con due delle risorse più preziose che possiedi. Il tuo tempo e la tua attenzione.

Come dici? Lo fai perché pensi che in questo modo tu possa essere “apprezzata”? No no, dai retta a me. Non si apprezza ció che diventa scontato, si apprezza ció che ha un valore e sarebbe corretto che fossi tu per prima ad attribuirtelo. In che modo? Facendo quotidianamente un esercizio, anche piccolo, di disponibilità nei confronti di qualcuno o qualcosa, ma eliminando dal tuo vocabolario interiore l’idea di “disposizione”, a meno che questa non abbia a che fare col bonifico bancario.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Ottobre 2022, 09:41
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