Quante volte ti sei lamentata del fatto che le persone intorno a te avevano la tendenza ad “approfittarsene”? E quante volte sei rimasta invece delusa per il fatto che il tuo partner non si era comportato come tu avresti fatto nella stessa situazione? Se ti è capitato, oggi sei nel posto giusto! Stai per esplorare insieme a me la non troppo sottile differenza tra due concetti, entrambi molto attuali, che si avvicinano grammaticalmente, ma sono lontanissimi per il loro significato psicologico. Ti voglio svelare infatti cosa vuol dire e soprattutto cosa comporta essere disponibili e quanto invece è controproducente essere “a disposizione”.
Disponibilità significa avere un atteggiamento positivo nei confronti di una richiesta, ha a che fare con la volontà di ascolto e azione, ma nel limite delle proprie possibilità e, cosa più importante, nel rispetto delle proprie priorità.
Come dici? Lo fai perché pensi che in questo modo tu possa essere “apprezzata”? No no, dai retta a me. Non si apprezza ció che diventa scontato, si apprezza ció che ha un valore e sarebbe corretto che fossi tu per prima ad attribuirtelo. In che modo? Facendo quotidianamente un esercizio, anche piccolo, di disponibilità nei confronti di qualcuno o qualcosa, ma eliminando dal tuo vocabolario interiore l’idea di “disposizione”, a meno che questa non abbia a che fare col bonifico bancario.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Ottobre 2022, 09:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA