Ha cambiato foto. Ha tolto l'ultimo accesso. C'è solo il pallino grigio. Era online alle due di notte. Alzi la mano chi almeno una volta durante una relazione o pseudo tale non si è imbattuto in una di queste circostanze aprendo la più famosa applicazione di messaggistica istantanea. Il corteggiamento ha proprio i tempi di WhatsApp: serrato, intenso, drammaticamente breve, ma soprattutto, poco chiaro. E quando le cose si mettono male, quando dall'idillio di matrice bocaccesca si passa in un batter d'occhio alla triste risposta monosillabica, le mucose gastriche ne risentono e noi sappiamo già che il visualizzato senza risposta è dietro l'angolo. Temiamo questo epilogo ed è proprio lì che si innesta il voyeurismo ossessivo dell'aspettativa tradita: l'anticamera del blocco. In questo preciso frangente un analista del KGB al nostro cospetto diventerebbe un ragazzino dell'asilo, ci trasformiamo in hacker casarecci ed eccoci là pronti a spiare stati e accessi, nel tentativo di trovare una disconferma all'intuizione?
No. Vi rispondo brutalmente io. Nel logorio dell'ansia da mancato controllo.
Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Gennaio 2022, 08:24
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