Non chiederti perché

Non chiederti perché

di Flaminia Bolzan
Hai pizzicato il suo nome sotto la foto di un paio di tette enormi e hai dubitato fortemente, prima di te stessa, poi della sua maturità? Quella del tuo compagno intendo. Beh, ti rassicuro, il tuo disappunto è totalmente comprensibile. Il tuo metterti in discussione come persona, invece, molto meno. Perché vedi cara, l’individuo di sesso maschile è talvolta una creatura capace di rendersi la vita difficile anche solo utilizzando il pollice, peraltro è superfluo che io mi soffermi a spiegarti la sua antropologica e istintiva propensione per le ghiandole mammarie. Se Freud avesse vissuto nell’era di Instagram non solo ci avrebbe pensato lui a dirtelo, ma sarebbe diventato di certo ricco come Gardini. Ora,  tolta questa breve digressione capisco come sia certamente fastidioso anche aver notato il fatto che abbia pigiato il tastino “segui” per rimanere sintonizzato con le tette di turno, nell’idea magari che la loro legittima proprietaria potesse dargli spago, o peggio, agevolargli l’onanismo a portata di feed. Tutto questo ti crea probabilmente quel misto di rabbia e tenerezza che manco il cantautorato anni ‘90 troverebbe parole per descrivere. Ma tant’è. E non significa assolutamente nulla. Non implica paragoni con te, non implica tradimenti consumati fisicamente e soprattutto, non implica che tu possa farti sfiorare dall’idea di farti quella domanda che inizia con la P e finisce con la é accentata. Non te lo domandare, non ha alcun senso. La risposta è di una banalità infinita e credimi quando ti dico che non ha nulla a che vedere con ciò che “ti manca”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2023, 08:04
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