Certi pensieri sono scomodi come quelle panchine mezze rotte nei parchi pubblici. È un dato di fatto. Ma accade praticamente la stessa cosa, ci adagiamo, per modo di dire, lì sopra per una sorta di convenzione. Sporcarsi i pantaloni sull'erba o sulla terra non è un'ipotesi percorribile, quindi ci accontentiamo di poggiare le chiappe su quelle assi di legno sconnesse dove non ci sentiamo a nostro agio. È più o meno quello che accade nella nostra testa quando ci fossilizziamo su qualcosa che non riusciamo a scardinare, nonostante faccia male. Abbiamo paura di aprirci alla diversità? O semplicemente rimaniamo incollati lì perché non siamo in grado di provare altro? Temiamo il lasciar andare? Abbiamo paura di cambiare? Non sono quasi mai queste le domande che mi vengono poste, ma al contrario mi dite dottoressa, non riesco a non pensarci.
Allora oggi parto dalla fine e da un segreto da svelare.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Dicembre 2022, 10:32
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