L'estensione del Green pass a tutti i lavoratori, autonomi compresi, è destinata a far discutere. Non per la sua importanza nello spingere più persone verso il vaccino, quanto per la difficoltà nel garantire controlli puntuali, anche a campione. Se per dipendenti statali e privati, le verifiche si annunciano piuttosto semplici («Tutti i sistemi di timbratura o i tornelli presenti nelle imprese hanno già il dispositivo di lettura del Green pass, tu metti il tuo cartellino, tu metti il tuo badge e contemporaneamente si legge il Green pass» ha semplificato ieri a Radio24 il ministro per la Pa Renato Brunetta), il discorso cambia ragionando sulle modalità che dovrebbero coinvolgere partite Iva, liberi professionisti e artigiani. In altri termini, se un cittadino ha bisogno di un elettricista dovrà controllare il Qr code prima di farlo entrare in casa? Cosa succede con colf e badanti che invece fanno dell'ambiente domestico il proprio luogo di lavoro abituale? E nel caso dello studio di un avvocato, come si controlla?
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L'INTERPRETAZIONE
Un vero e proprio rebus per la cui risoluzione l'esecutivo si è riservato un mese. L'applicazione del nuovo decreto infatti, non scatterà prima del 15 ottobre. «La norma è volutamente generale e astratta» sottolinea una delle fonti governative che si è fatta promotrice del testo. Per ora, in attesa di specifici protocolli, si gioca sulla linea delle interpretazioni. Per un professionista che lavora a domicilio «la casa è considerata luogo di lavoro» fanno sapere ad esempio dal ministero del Lavoro. Tuttavia è ancora indefinito se «la verifica spetta a chi apre la porta di casa» oppure «tocca all'artigiano autoregolarsi».
Meno dubbi invece per quanto riguarda i collaboratori domestici: dovranno esibire il Qr code al proprio datore di lavoro pena la sospensione dell'incarico. L'incertezza però riguarda chi può effettuare i controlli reiterati (tenendo conto che il pass ottenuto con un tampone è valido per 48 ore). Il titolare del contratto d'assunzione, magari il figlio della persone con necessità di assistenza, non è detto che viva nelle vicinanze della casa in cui la badante lavora. In più c'è da considerare che più della metà di questa categoria professionale non ha contratti regolari e 1,1 milioni sono quindi lavoratori in nero su cui la minaccia di sospendere il rapporto di lavoro e la retribuzione non può avere effetto.
Discorso diverso per i liberi professionisti. Un avvocato con uno studio professionale dovrà occuparsi di verificare il pass di tutti i suoi dipendenti (o nominare qualcuno che lo faccia). E i clienti? Non c'è un obbligo predefinito di richiederlo. Dati alcuni precedenti però, dai titolari di diversi bar che a luglio hanno anticipato la misura al medico siciliano che accetta di visitare per controlli solo i pazienti con il pass, non è affatto escluso lo si possa fare.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Settembre 2021, 06:36
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