Scambia tumore per una verruca: dermatologa condannata per la morte del giudice Giulia Cavallone

Il gup di Perugia l'ha condannata a 8 mesi di reclusione

Scambia tumore per una verruca: dermatologa condannata per la morte del giudice Giulia Cavallone

Una dermatologa è stata condannata per omicidio colposo in relazione alla morte di Giulia Cavallone, giudice al tribunale di Roma deceduta a causa di una malattia il 17 aprile del 2020. La dermatologa è accusata di avere definito come «verruca seborroica» un neo sul polpaccio della donna che in realtà era un «melanoma nodulare maligno ulcerato» da cui è partita la forma tumorale che ha causato la morte di Cavallone. Sulla decisione del gup umbro hanno espresso «soddisfazione» gli avvocati di parte civile, Stefano Maccioni e Nicola Di Mario.

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La soddisfazione della difesa

«Attendiamo di leggere le motivazioni per un più attento esame. È stata riconosciuta una condotta colposa della dermatologa e il nesso di causalità tra questa e il decesso della dottoressa Giulia Cavallone.

La famiglia sta portando avanti questa battaglia già iniziata dalla Cavallone quando era ancora in vita per impedire che quanto accaduto non abbia a ripetersi in futuro», commentano.

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Giulia Cavallone, chi è 

È morta a soli 36 anni il giudice Giulia Cavallone. Magistrato, che ha lottato per mesi lottava contro un tumore, era figlia di Roberto Cavallone, già pm capitolino (aveva seguito insieme alla collega Ilaria Calò il le nuove indagini sull’omicidio di via Poma) poi procuratore a Imperia e, quindi, sostituto procuratore generale a Roma. Giulia Cavallone ha lavorato fino all’ultimo: il 26 febbraio scorso aveva celebrato a porte chiuse il processo a carico di otto carabinieri accusati dei falsi e dei presunti depistaggi compiuti per nascondere gli autori del pestaggio in caserma subito da Stefano Cucchi.


Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Luglio 2022, 12:12
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