Un like su Facebook e qualche commento di troppo: scatta l'accusa per diffamazione

L’autore del primo messaggio accusa entrambi di diffamazione.

Un like su Facebook e qualche commento di troppo: scatta l'accusa per diffamazione

Il potere dei social: bastato un like su Facebook per arrivare in tribunale. E' quanto successo a Pisa, dove sotto un post di un profilo privato di una persona che ricordava il padre scomparso in provincia di Pisa, sono impazzati commenti e like. Come riporta la Nazione, da qui è nata una discussione nell’ambito di un contesto associativo di cui i protagonisti della vicenda facevano parte. Sono seguiti "mi piace" e anche opinioni diverse, come spesso accade sui social. Fra due utenti, però, i commenti sono stati ritenuti offensivi, tanto che, alla risposta «Bravo, vai per la tua strada», è scattata l'accusa per entrambi di diffamazione da parte dell'autore del primo messaggio, tanto da arrivare in Tribunale

Leggi anche > Ricercato in patria, albanese arrestato a Castelfiorentino: in attesa di estradizione

L’autore del primo messaggio accusa entrambi di diffamazione, portando la storia a processo. Chi ha scritto il commento considerato più che fastidioso, nel frattempo, sparisce. Resta e finisce sotto accusa chi aveva, a sua volta, messo il mi piace e detto di proseguire per quella via.

Come ha sottolineato la difesa, la sua considerazione è stata intercalata da altre di utenti, e non era riferita al post ma semmai alla persona. Oltre agli screenshot dei vari scritti, il legale ha portato in aula anche i risultati di una consulenza informatica in cui si chiariva che sarebbe stato necessario verificare l’identità digitale (id) del computer del suo cliente.

Una lettura pare condivisa anche dalla giudice Lina Manuali che ha assolto l’uomo, solo pochi giorni fa, perché l'accusa non sussiste.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Aprile 2022, 13:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA