Firenze, Nardella lancia l'allarme: «Stipendi bassi, i giovani fuggono dalla città»

La soluzione potrebbe essere un patto tra politica e sindacati per invertire un trend negativo che potrebbe portare a una nuova recessione economica

Firenze, Nardella lancia l'allarme: «Stipendi bassi, i giovani fuggono dalla città»

Dario Nardella lancia l'allarme: «Gli stipendi a Firenze sono troppo bassi e i giovani fuggono dalla città». Così dal congresso regionale della Uil Toscana, il sindaco del capoluogo lancia un'idea per invertire il trend negativo: un grande movimento per il lavoro che veda uniti politica e sindacati.

Leggi anche > Niccolò Ciatti, 15 anni al ceceno Bissoultanov. Il padre: «Una vergogna, il minimo della pena»

«Con la Uil e con tutte le organizzazioni sindacali dobbiamo lanciare un grande movimento per il lavoro: il mio partito è pronto a fare tutto quello che serve, ma anche a Firenze abbiamo molto a cuore la questione dell’occupazione», ha esordito Dario Nardella.

«Perché molti giovani - ha proseguito il sindaco - dopo che hanno vinto il concorso a Firenze tornano nel loro paese, spesso nel Sud? Perché con un salario così basso, con tutte le spese che ci sono da sostenere, gli affitti, i servizi, magari hai una famiglia e non ce la fai, quindi fai un altro concorso per avvicinarti a casa. Questa è la realtà».

«Se ci fossero salari più alti potremmo favorire anche la mobilità - spiega Nardella -, e questo vale pure per il sistema pubblico: voglio incontrare molto presto anche le rappresentanze sindacali della mia amministrazione per mettere a punto tutte le misure necessarie, e quindi essere competitivi anche nel settore del pubblico impiego». Per il sindaco di Firenze sono quattro i punti chiave: salari, formazione, il cuneo fiscale e le tasse sul lavoro «sia a carico delle imprese che dei lavoratori», i contratti di lavoro che purtroppo in gran numero sono ancora vecchi e devono essere rinnovati.


A fare da eco alle parole del primo cittadino di Firenze ci ha pensato, Paolo Fantappièsegretario generale della Uil Toscana, per il quale un patto sul lavoro diventa di vitale importanza: «Urge un incontro con la Regione e le istituzioni per trovare un’intesa che vada ad intercettare le risorse del Pnrr per rinnovare questa società, modernizzare la Toscana, realizzare infrastrutture e un lavoro sicuro, stabile, con salari dignitosi».

A spaventare è lo spettro di una nuova recessione economica che potrebbe abbattersi sulla Toscana. I dati forniti da Fantappiè, infatti, parlano per la Toscana di un Pil previsto al +4,6% che verrà rivisto al +2,3%, un indice di produzione industriale a -6,1% rispetto a gennaio 2020, 15mila aziende che potrebbero chiudere i bilanci in negativo, con un ritorno negativo per 117mila lavoratori.

Per la Uil, infatti, circa «il 60% dei lavoratori in Toscana opera in aziende con salari bassissimi».

Le proposte del sindacato per invertire al rotta passano dalla forma del distretto e della filiera, da un modello imprenditoriale più centrato sull’aggregazione e sulla fusione, dalla formazione e da contratti stabili, «un punto fondamentale per tenere le persone in Toscana».

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2022, 18:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA