Aggressione fascista a Firenze, Mattarella ai giovani: «Civiltà antidoto alla violenza» e Valditara spiega le sue parole

Il monito di Mattarella che rompe il silenzio sull'aggressione avvenuta a Firenze

Aggressione fascista a Firenze, Mattarella ai giovani: «Civiltà antidoto alla violenza» e Valditara spiega le sue parole

di Niccolò Dainelli

La spedizione punitiva avvenuta al liceo Michelangiolo di Firenze era passata in sordina. Il governo non si era espresso sull'argomento, fino a quando a scatenare le polemiche ci ha pensato la lettera della preside del liceo Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino. Un silenzio che è stato rotto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha deciso di intervenire sul pestaggio avvenuto lo scorso 18 febbraio.

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Le polemiche

 

Le parole del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, sulla lettera della preside hanno scatenato l'ira della sinistra italiana e del sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il primo cittadino del capoluogo toscano, su Twitter, nella giornata di ieri aveva proclamato: «Chieda scusa o si dimetta». E per questo motivo Valditara ha deciso di rispondere sui social, provando a smentire di aver minacciato sanzioni disciplinari alla preside che ha scritto la lettera sul rischio fascismo di fronte a tali violenze. La bufera non si placa con le proteste stamattina degli studenti nelle scuole superiori, i sindacati sul piede di guerra e il Pd che incalza, deciso a portare il caso in Parlamento

La smentita

Al centro della bufera per il suo attacco alla lettera sull'origine del fascismo della preside di Firenze, il ministro Giuseppe Valditara il giorno dopo smentisce con un tweet di aver minacciato provvedimenti disciplinari: «Ho annunziato sanzioni? No». E allega il video dell'intervista a Mattino 5. Durante l'intervista, Valditara ha affermato: «Se questo atteggiamento dovesse persistere o ci dovesse essere un comportamento che va al di là dei confini istituzionali, vedremo se sarà necessario prendere delle misure. Attualmente non ritengo che sia necessario intervenire», proseguendo: «È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo». E sul caso ha voluto lanciare un monito il presidente della Repubblica.

Il monito

Il Capo dello Stato ha parlato di violenza, anche davanti alle scuole, ai nuovi alfieri della Repubblica a cui ha consegnato gli attestati d'onore: «Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in italia e in altri Paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendovi carico dei problemi generali, capendo che non si vive da soli ma si vive insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri. Tutto questo è un antidoto anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perchè indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza.

La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 14:39
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