La Consulta ha appena bocciato il referendum sull'eutanasia. E il sindaco di Firenze, Dario Nardella, su Twitter invoca una legge ad hoc. «La dignità di tante persone e famiglie che vivono questo dramma non può più aspettare», ha commentato il primo cittadino del capoluogo toscano.
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La decisione della Consulta è stata resa nota nella serata di martedì 15 febbraio con un comunicato che anticipa la sentenza (non ancora depositata). «La Corte - si legge in un comunicato - ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili».
QUAL ERA L'OBIETTIVO DEL REFERENDUM
Il referendum mirava ad abrogare in parte l'articolo del codice penale che parla di «omicidio del consenziente», una norma che risale al regime fascista.
NARDELLA A FAVORE DELL'EUTANASIA
Nel tweet di commento alla decisione della Consulta, Nardella fa capire come sia a favore dell'eutanasia. Ecco le sue parole: «1,2 milioni di cittadini hanno firmato per #eutanasialegale. La decisione di inammissibilità della Consulta rende ancora più urgente una legge con una seria discussione in Parlamento. La dignità di tante persone e famiglie che vivono questo dramma non può più aspettare».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Febbraio 2022, 11:44
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