Estate 2020, in hotel con la mascherina, su treni e bus in fila indiana: come viaggeremo

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di Simone Canettieri e Rosario Dimito
Mascherina obbligatoria praticamente ovunque, quest'estate: dagli hotel (almeno nelle parti comuni) ai parchi gioco tematici («privilegiare mascherine colorate e/o con stampe» per i bambini). Misurazione della temperatura agli ingressi. Distanziamenti di sicurezza per garantire dai rischi di contagio senza per questo rinunciare alle attività tipiche delle vacanze degli italiani.

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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato, con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica e all'unanimità, l'aggiornamento e l'integrazione alle Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive. In particolare nella riunione di ieri sono state aggiunte le schede relative a numerosi settori tra cui campeggi, rifugi alpini, autonoleggi. Ma anche informatori scientifici del farmaco, aree giochi per bambini, circoli culturali e ricreativi, formazione professionale, cinema e spettacoli, parchi tematici e di divertimento, sagre e fiere, servizi per l'infanzia e l'adolescenza.

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Sui mezzi di trasporto pubblici fermo restando l'obbligo di mascherine, ci si dovrà sedere in fila indiana. Questa modalità consentirà, escludendo un posizionamento faccia a faccia, di ridurre la distanza interpersonale di un metro riempendo di più i mezzi, valutando anche, dopo adeguata sperimentazione, la possibilità di installare separazioni removibili tipo plexiglass tra i sedili. Sui treni vanno eliminati i meccanismi di chiusura a tempo delle porte esterne alle fermate, al fine di facilitare il ricambio dell'aria. Sui taxi, massimo due passeggeri seduti sui sedili posteriori, con mascherine.
«Questo testo - ha spiegato Giovanni Toti - offre un quadro di certezze a molti settori che erano in attesa, consente un'applicazione omogenea delle disposizioni su tutto il territorio nazionale, anche nelle specifiche declinazioni regionali e si inquadra in un'ottica di collaborazione istituzionale e di sussidiarietà». I governatori hanno sottolineato l'opportunità che, in merito alle schede relative a «cinema e spettacolo dal vivo» e «servizi per l'infanzia e l'adolescenza», si possa attivare un confronto immediato visto che il governo sta già lavorando su queste tematiche.

IL TAGLIO
Intanto sembra risolversi la bufera scatenata dal taglio dei fondi ad alcune ex zone rosse. Tutti i comuni zona rossa per l'emergenza avranno infatti accesso ai fondi del decreto Rilancio. Dopo le proteste dei sindaci e dei governatori dei territori esclusi con una revisione in corsa delle norme (con tanto di ricorso minacciato da Luca Zaia alla Consulta), è il premier Giuseppe Conte ad assicurare che per una questione di «equità» tutti i Comuni più colpiti avranno risorse fresche per le misure anti-Covid. La correzione arriverà in Parlamento, dove si inizierà l'esame dalla prossima settimana. M5S da un lato e Pd, Iv e Leu dall'altro, hanno a loro volta presentato emendamenti in questa stessa direzione, dunque il via libera appare scontato.
Infine la questione dello scontro sulla sanità lombarda. «A regime la sanità pubblica deve garantire un livello di intervento immediato che nel momento in cui è scoppiato il Covid non riusciva a garantire», ha detto il ministro Francesco Boccia sulla Nove parlando della sanità lombarda dopo la bagarre di giovedì alla Camera. «La colpa non è di un singolo ma di un sistema. Mettere in discussione le caratteristiche di quel sistema non è lesa maestà, ma è semplicemente una valutazione che secondo me lo stesso Fontana vorrà fare, e se vorrà l'aiuto dello Stato ci sarà».
Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Maggio 2020, 15:47
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