Dpcm, Natale con anziani soli e genitori separati: le regole per gli spostamenti

Anziani soli e genitori separati, le regole per le feste: ecco gli spostamenti possibili

di Francesco Malfetano

Se per qualcuno le festività senza spostamenti e cenoni a cui l'Italia si prepara ad andare incontro è solo un disagio o una rinuncia, per qualcun altro può essere molto di più. Ad essere più penalizzate dal testo del Dpcm natalizio sono infatti le persone non autosufficienti e gli anziani che vivono soli oppure i genitori separati. Per loro però, con le faq pubblicate sul sito del governo domenica e una circolare inviata ai prefetti dal ministero dell'Interno venerdì, sono state previste delle deroghe ad hoc per il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Premesso che è in ogni caso sempre consentito il rientro presso residenza, dimora o abitazione abituale (e quindi non presso le seconde case) e che è sempre necessaria l'autocertificazione per spostarsi durante gli orari di coprifuoco oltre che il 25, il 26 e il 31 dicembre, vediamo quali sono i casi specifici in cui non si rischia di incappare in sanzioni. 

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PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI E ANZIANI SOLI
Nonostante sia sparita dal testo del Dpcm l'annunciata deroga che avrebbe permesso ad un solo figlio (con relativo nucleo familiare a seguito) di ricongiungersi con gli anziani genitori per motivi di compagnia, è invece stata resa disponibile dal testo una deroga per raggiungere persone non autosufficienti. Con un'indicazione valida per tutte le zone del Paese (gialle, arancioni e rosse), le Faq hanno infatti evidenziato come recarsi da soli da un parente o un amico non autosufficiente per prestargli assistenza sia considerata una condizione di necessità. Tant'è che «non sono previsti limiti orari». Il riferimento evidente è al coprifuoco in vigore dalle ore 22 alle 5 del mattino (alle 7 per il 31 dicembre). Non solo, il chiarimento governativo sottolinea anche che «Nel caso si tratti di persone anziane o già affette da altre malattie, ricordate però che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile». In buona sostanza, per raggiungere e prestare assistenza a quelle persone che per i più svariati motivi non sono autosufficienti, indipendentemente dalla loro età anagrafica e dal legame di parentela, si prevede sempre che si possa derogare al divieto di spostamento, sia tra Regioni che tra Comuni ed in ogni orario, anche durante il cosiddetto "coprifuoco".Circostanze sottolineate anche dalla circolare inviata ai prefetti: «Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l’uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita FAQ pubblicata sul sito web del Governo».

GENITORI SEPARATI
Proprio come previsto anche durante il primo lockdown o nelle zone rosse, anche in questo caso (pure per i giorni 25,26 e 31) gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono sempre consentiti anche se da autocertificare. Come specificato dalle faq però «Tali spostamenti dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Dicembre 2020, 15:10
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