Dpcm, il limite di 6 ospiti divide: ecco le nuove regole per "sanificare" le feste

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di Cristiana Mangani

Sanificare le feste: il nuovo Dpcm detta le regole per ricevere in casa e scoppia il finimondo. Si dovranno mettere sempre le mascherine? Quante persone si potranno invitare? Ma soprattutto, in caso di mega party che succederà? Accertato che “la delazione” da parte del vicino, del portiere o di chiunque si affacci sul festeggiamento, non è vista proprio di buon occhio, resta il senso di responsabilità delle persone. Qualcosa che se viene a mancare può portare a decisioni più drastiche, considerato l’indice della diffusione dell’epidemia in netta crescita. Ed è su questo aspetto che ieri ha dovuto insistere il premier Giuseppe Conte nel richiamare i cittadini alla prudenza.

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I COMPORTAMENTI
«Vi invitiamo a evitare party e feste nelle abitazioni - ha affermato -. Dobbiamo assumere comportamenti prudenti». Poi ha tranquillizzato chi già ipotizzava violazioni della Costituzione: «Non manderemo le forze di polizia nelle case private. Però dobbiamo migliorare i comportamenti anche nelle nostre abitazioni, l’evoluzione della curva si è innalzata soprattutto per dinamiche in ambito familiare e amicale. Dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti vi invitiamo a limitare il numero di ospiti a non più di sei. Feste e party sono situazioni di insidie pericolose».

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Le nuove disposizioni anti contagio «comporteranno sacrifici ulteriori - ha poi aggiunto - ma siamo convinti che rispettando queste misure potremo evitare di far ripiombare il Paese in un lockdown generalizzato».
La regola del sei e le restrizioni alle cerimonie, però, sembra convincere solo in parte il Comitato tecnico scientifico, tanto che il parere era stato già espresso al governo prima che il Dpcm diventasse operativo. «Non c’è alcuna evidenza scientifica» che la limitazione del numero di invitati a feste e banchetti possa servire a limitare i contagi, hanno evidenziato gli esperti.

Per questo il comitato ha «preso atto» della scelta ma non l’ha condivisa come accaduto sulle altre misure.


IL COLLE E LE MODIFICHE
Di vero c’è, poi, che nella decisione di modulare i provvedimenti riguardo alle feste e alle riunioni in casa è stato decisivo l’intervento del Quirinale. Nel Governo, infatti, c’era chi spingeva per i divieti più netti. Conte non era d’accordo, tanto che quando il ministro Speranza ha parlato di vicini di casa delatori, si è molto irritato. È partito un filo diretto con il Colle e i divieti sono diventati “raccomandazioni”. Sul sito di Palazzo Chigi, intanto, sono arrivate le cosiddette Faq, Frequently asked questions, ovvero le domande poste più di frequente. E tra queste, molte sulle feste private. Sullo sfondo aleggia il famigerato «spionaggio condominiale», la «delazione» sui vicini. Un meme sui social esorta a scaricare la app Infami, e la polemica resta ancora in piena.


In attesa del Natale e di altre disposizioni che potrebbero essere ancora più dure, sono in tanti a pensare che il numero massimo di sei persone a tavola sia difficile da attuare, e ancora meno che la festa possa svolgersi con la mascherina. Eliana Miglio, attrice e signora dei salotti romani, è solita ricevere molto in casa. «Non si può mettere la mascherina con parenti e amici intimi - afferma. Il problema semmai è un altro: la scelta di chi fare entrare nella propria abitazione. È il momento per ricevere solo le persone che si conoscono bene e con le quali, comunque, ci si vede anche fuori. Dicono che i contagi sono avvenuti in famiglia. Faccio un lavoro per cui un po’ di socialità la devo tenere. E allora, prima di andare a trovare mia madre ho fatto il tampone. Certo - conclude - mi sembra difficile immaginare di poter invitare sei parenti stretti e, magari, lasciarne fuori altri due. Penso al Natale, vediamo cosa accadrà».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Dicembre 2020, 15:26
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