Omicron, Natale in zona gialla o arancione: tutte le Regioni a rischio

Video

Dalla zona bianca alla zona gialla o arancione per le festività di Natale. Con l'aumento dei contagi da covid in Italia e la minaccia della variante Omicron, le Regioni cambiano colore o si preparano a farlo in vista dei dati del monitoraggio Iss e della cabina di regia. A rischiare la zona arancione è il Veneto, spiega Zaia, mentre la Lombardia si trova in bilico fra il bianco e il giallo. Sarà invece zona gialla a Capodanno per il Lazio. E mentre la Liguria ha già cambiato colore virando sul giallo, il governatore della Campania De Luca avverte: "Rispetto ai dati che abbiamo, dovremmo stare già in zona arancione".

Omicron, monito di Draghi: «Siamo obbligati alla massima cautela»

LE REGIONI A RISCHIO STRETTA

Veneto verso la zona arancione per i contagi covid che continueranno a crescere. E' lo scenario che delinea il governatore Luca Zaia. La regione è appena approdata in zona gialla. "Il nostro modello dice che almeno fino alla prima settimana di gennaio saremo in crescita" con i contagi "e ci avviciniamo alla zona arancione. Questo continuerà a permetterci di vivere quasi normalmente perché siamo vaccinati. Per chi non lo fosse, però, significa chiusura dei confini comunali e di molte attività", dice facendo riferimento alle limitazioni che scatteranno per chi non è in possesso del Super green pass.

Lazio in zona gialla per Capodanno mentre dal 23 dicembre la mascherina sarà obbligatoria all'aperto. "Rispetto a un anno fa la pressione sulla rete ospedaliera è molto, molto inferiore. Detto questo, siamo ancora in una situazione di zona bianca, ma con una evoluzione che probabilmente ci porterà ad un cambio colore verso il Capodanno", ha detto ieri l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, ai microfoni di 'In Vivavoce' su Rai Radio 1. Oggi, intanto, nel Lazio su 22.407 tamponi molecolari e 42.131 tamponi antigenici per un totale di 64.538 tamponi, si registrano 2.285 nuovi casi positivi (+647), sono 13 i decessi (-1), 915 i ricoverati (+11), 128 le persone nelle terapie intensive (+9) e +1.104 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 3,5%. I casi a Roma città sono a quota 1.191".

 "Vi invito a stare attenti perché la variante Omicron sta esplodendo. Rispetto ai dati che abbiamo della sanità campana noi dovremmo stare già in zona arancione, non in zona gialla". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel suo intervento in Consiglio regionale nel corso della seduta sul bilancio. "Il dato che è arrivato ieri - ha aggiunto De Luca - era di occupazione del 12,5% di posti di area medica per ricoveri Covid ordinari e del 6% di occupazione di posti di terapia intensiva.

Le soglie sono rispettivamente 15% per l'area medica e 10% per le terapie intensive. Adesso dobbiamo controllare quotidianamente che non vengano sforati i parametri nazionali altrimenti ci facciamo male, perché già per il livello di contagio per 100mila abitanti siamo oltre soglia. Reggiamo perché reggiamo sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Dal punto di vista strettamente sanitario noi avremmo interesse ad andare subito in zona arancione, ma dal punto di vista sociale ed economico no, perché sarebbe una tragedia bloccare di nuovo l'economia della regione. Quindi in questo momento stiamo cercando di liberare posti di reparti ordinari per accogliere malati Covid, sapendo che questo è qualcosa che pesa sulla vita della nostra comunità perché ritardiamo altri interventi, ovviamente non quelli urgenti ovviamente".

Sui posti aggiuntivi di terapia intensiva, De Luca ha sottolineato che "dobbiamo riaprire, sapendo che abbiamo un problema drammatico di personale. Il problema non sono le strutture, abbiamo realizzato l'anno scorso 120 posti aggiuntivi di terapia intensiva e abbiamo subito aggressioni mediatiche idiote, infami. Mancano gli anestesisti, manca il personale, dobbiamo bloccare altre attività in altri reparti, ma è chiaro che se arriviamo a occupare il 10% delle terapie intensive non c'è altro da fare, dobbiamo chiudere il resto. Stiamo dando l'anima per cercare l'intesa con i nostri dirigenti medici per non sforare le due soglie previste dalla norma nazionale".

In Lombardia, come ha reso noto il governatore, le persone non vaccinate neo infettate dal Covid sono superiori al 40%, però è una percentuale «che rappresenta il 15% della popolazione. Quindi una percentuale molto alta di persone no vax sono infettate». In attesa di sapere se il governo deciderà di introdurre nuove restrizioni anche in Lombardia si sta valutando l'obbligo di mascherina all'aperto in zona bianca. «Ci stiamo pensando - ha spiegato Fontana - anche se non credo sia così determinante, se la gente rispetta la regola, come sta facendo, di mettere la mascherina appena c'è un assembramento, e sempre al chiuso». L'impegno del governatore è quello di «ridurre il più possibile ogni tipo di restrizione, confidando sulla serietà delle persone«, mentre la vice presidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha detto che »faremo di tutto per restare bianchi». Intanto a Milano in vista delle festività di Natale, con i pranzi e le cene in famiglia e i viaggi, è scattata la corsa al tampone.

 Liguria zona gialla da lunedì 20 dicembre per due settimane.


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Dicembre 2021, 21:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA