Zangrillo choc su Berlusconi: «Con quella carica virale a marzo sarebbe morto»

Zangrillo choc su Berlusconi: «Con quella carica virale a marzo sarebbe morto»
«La carica virale del tampone nasofaringeo di Silvio Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile non avrebbe avuto l'esito che fortunatamente ha ora. L'avrebbe ucciso? Assolutamente sì. Molto probabilmente sì e lui lo sa». Lo ha detto il professor Alberto Zangrillo questa sera a PiazzaPulita su La7. «Se direi nuovamente la frase "virus clinicamente morto"? Forse ho sbagliato tono ma non rinnego il concetto espresso, la malattia è cambiata», ha aggiunto. Poi la frecciatina nei confronti di Andrea Crisanti, ricordando il confronto tv da Lucia Annunziata del 31 maggio scorso: «Quel giorno ho risposto a qualcuno che guardava le curve ma non aveva visto i malati che ho curato io»

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Sul fatto che le sue parole abbiano alimentato il pensiero dei negazionisti Zangrillo non ci sta: «Non ho mai detto di non seguire le disposizioni anti contagio, non fatemi passare per negazionista». Sulle condizioni attuali di Silvio Berlusconi e Flavio Briatore rassicura: «Sono sulla buona strada»

«La cosa fondamentale sull'intervento per Berlusconi - ha sottolineato Zangrillo - è stato capire che doveva andare in ospedale, che doveva andarci in quella fase, che dieci ore dopo poteva essere troppo tardi proprio perché è un paziente a rischio. Questo vale per tutti, non solo per Berlusconi, bisogna migliorare la tempestività, evitare che i pazienti giungano in ospedale troppo tardi. È molto più importante dare degli indirizzi ai medici di medicina generale piuttosto che fare nuove postazioni di terapia intensiva che speriamo di non utilizzare mai - ha aggiunto -. E poi è fondamentale avere idee molto chiare sul fatto che la tempestività di intervento è fondamentale». 
 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Settembre 2020, 09:35
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