Ponte Morandi, c'è una lista di 13 persone che sapevano della sua pericolosità
«Edizione, la nostra holding, ha parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura. Ha però comunicato con parole chiare e inequivocabili un pensiero di cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo disastro. Con altrettanta fermezza - prosegue - abbiamo dichiarato che verrà fatto tutto ciò che è in nostro potere per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilità dell'accaduto. Forse non siamo stati sentiti».
L'esperto: «Ipotesi bomba». Ma per la Procura sono deliri e fantasie
Sulla riconferma del vertice, Gilberto Benetton spiega: «Conosco il presidente Fabio Cerchiai da molti anni e in lui ho la massima stima e fiducia, come sono sempre stato convinto della serietà, della competenza e dell'eccellenza del management di Autostrade e di Atlantia. Non a caso quest'ultima è diventata un player mondiale, rispettata in Italia e all'estero, in una pluralità di settori oltre a quello autostradale, dando lavoro a migliaia di persone e divenendo un riferimento a livello internazionale. Detto questo, ripeto quello che abbiamo dichiarato nell'immediatezza del tragico evento di Genova, ovvero che siamo certi della totale volontà di collaborazione con le Istituzioni e le autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l'Italia, il che significa assoluta trasparenza e completa assunzione delle responsabilità che venissero accertate, quando lo fossero».
Il ponte più lungo del mondo: «55 km sul mare».
Collegherà la Cina a Macao e Hong Kong
«Se nel caso di Autostrade sono stati commessi degli errori - aggiunge - , quando si sarà accertato compiutamente l'accaduto verranno prese le decisioni che sarà giusto prendere». Benetton ricorda la fase dell'acquisto di Autostrade parlando della «difficoltà di creare una cordata di imprenditori a guida italiana che volessero rilevarle». «L'asta richiedeva di rilevare il 30% di Autostrade, noi di Edizione volevamo il 4% e finimmo per prenderne il 18 perché oltre ai soci che condivisero con noi quel progetto - Fondazione Crt, Generali, Unicredit, Abertis e Brisa - non si fece vivo nessun altro. Nessuno». Sugli utili e i dividendi generati da Autostrade, Benetton precisa: «Compito degli imprenditori è creare valore, fare utili che nel caso di Edizione abbiamo reinvestito sempre in nuove sfide industriali».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Settembre 2018, 13:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA